Le ultime novità sulle Pensioni aggiornate ad oggi 11 maggio hanno per oggetto l'introduzione della quota 100, il pensionamento dopo 41 anni di contributi e il blocco dell'aspettativa di vita. La giornata odierna sarà molto importante per i principali temi del contratto di governo M5S-Lega Nord, tra cui è presente anche quello del superamento della riforma Fornero. Sui primi due elementi, la pensione con quota 100 e la quota 41 ci sarebbe già un sostanziale accordo tra le due forze politiche. Sia Movimento 5 Stelle che Lega hanno sempre affermato la necessità di un superamento - se non abolizione - della legge Fornero, a causa delle numerose ingiustizie prodotte dopo la sua approvazione, tra cui quella che ha avuto per protagonisti gli esodati.

Pensione quota 100

La possibilità di andare in pensione con un minimo di 64 anni di età e i contributi restanti per raggiungere quota 100 (nel caso specifico 36 anni) è da tempo uno dei cavalli di battaglia della Lega di Matteo Salvini, che più volte ha espresso la propria volontà di tornare ad un sistema di quote in ambito previdenziale, dicendo così addio alla riforma pensioni della Fornero. Non dimentichiamo che la Lega Nord, in passato, aveva cercato di intraprendere la strada del referendum abrogativo per puntare all'abolizione della contestata riforma, salvo ricevere l'altolà istituzionale.

Secondo quanto riferisce Il Sole 24 Ore, anche il M5S si sarebbe convinto della bontà di quota 100.

A questo punto, qualora Sergio Mattarella dovesse affidare l'incarico di governo alle due forze politiche vincitrici delle elezioni del 4 marzo scorso, lo scenario sul fronte previdenziale sarebbe già delineato: superamento della riforma Fornero e pensionamento con 64 anni di età e 36 anni di contributi (oppure 65 anni di età con un anno in meno di contributi, vale a dire 34 anni, l'importante è che venga raggiunta quota 100).

Pensione con 41 anni di contributi

Un altro punto su cui sia M5S che Lega sembra siano sostanzialmente d'accordo è l'introduzione della quota 41 per tutti. Richiesta dai lavoratori precoci in tutti questi anni ma mai accolta dai governi che si sono succeduti dopo quello tecnico del premier Mario Monti, la "pensione anticipata" con 41 anni di contributi permetterebbe l'uscita dal mondo del lavoro di tutte quelle persone che, pur non avendo raggiunto i 63 anni di età possono ugualmente andare in pensione avendo lavorato per 41 anni.

A riferirlo è Il Sole 24 Ore nell'approfondimento "Flat tax, pensioni e migranti: ecco i temi su cui nascerà il governo Salvini-Di Maio.

Blocco aspettativa di vita

Torna in auge anche il tema sul blocco dell'aspettativa di vita. Dal 1° gennaio 2019 il limite anagrafico per raggiungere la pensione di vecchiaia sarà di 67 anni. Con un governo politico giallo-verde, potrebbe registrarsi in campo previdenziale anche il blocco dell'adeguamento dell'età di pensionamento alla speranza di vita. Rispetto a quota 100 e quota 41, la discussione sul tema si troverebbe ancora in una fase iniziale, stando alle indiscrezioni fornite da Il Sole 24Ore.