Una cosa risaputa è che il comparto Scuola, la maxi area della Pubblica Amministrazione che conta oltre 1,2 milioni di lavoratori, ha un nuovo contratto collettivo. Il 19 aprile la firma definitiva è arrivata e quanto previsto dal nuovo CCNL adesso viene messo in atto, a partire dalle nuove tabelle retributive. La piattaforma del Mef adibita al ruolo di organizzatore delle retribuzioni, cioè NoiPA, adesso deve aggiornare il sistema proprio in riferimento ai nuovi stipendi adeguati al nuovo contratto. Le procedure tecniche necessitano di un certo lasso temporale e questo è il motivo per il quale anche nel mese di maggio lo stipendio erogato ad insegnanti, bidelli e così via, sarà ancora quello vecchio.

I nuovi importi arriveranno ai lavoratori solo con il cedolino del mese di giugno, come confermato proprio da NoiPa con un comunicato sul portale. A maggio però, con una emissione speciale, quindi distaccata dalla classica busta maga mensile, nella quale, ripetiamo, i lavoratori percepiranno ancora una vola lo stipendio normale, verranno elargiti gli arretrati. Soldi dovuti perché il nuovo CCNL ha validità triennale e decorrenza dal 1° gennaio 2016. Ottenuta la risposta sul quando si riceveranno i soldi, adesso il quesito sul quale l’attenzione dei lavoratori è maggiormente rivolta è il quanto, cioè gli importi che riceveranno sia come arretrato spettante che come nuovo stipendio.

Precari, supplenti, docenti ed Ata

Le novità del contratto, quelle legate agli stipendi, interessano tutti i lavoratori del comparto, da quelli in ruolo ai supplenti, ai precari ed anche ai pensionati che hanno lasciato il lavoro dopo il 2017. Gli arretrati spettano a tutti i lavoratori e saranno erogati con una erogazione una tantum che avverrà a giorni.

Tutti i siti più autorevoli in materia, come “orizzontescuola.it” ad esempio, hanno approntato tabelle e sistemi di calcolo atti a verificare in maniera molto approfondita la questione cifre di quello che finirà nelle tasche di questi lavoratori. Con l’emissione del cedolino relativo agli arretrati ecco le cifre che arriveranno ai lavorati in base alla qualifica rivestita ed all’anzianità di servizio che viene distinta in scaglioni:

  • da 0 a 8 anni
  • da 9 a 14 anni
  • da 15 a 20 anni
  • da 21 a 27 anni
  • da 28 a 34 anni
  • 35 o più anni

Ecco gli arretrati netti per ogni singola qualifica e per ogni singolo scaglione:

  • bidello: € 195,46 – 211,91 – 224,18 – 236,31 – 245,80 – 252,36
  • ATA: € 218,51 - 239,24 - 255,13 - 271,16 - 282,45 - 290,94
  • Dsga: € 284,37 – 317,26 – 346,39 – 376,66 – 402,94 – 429,36
  • Maestri infanzia ed elementari: € 248,36 – 274,45 – 297,66 – 321,02 – 341,54 – 359,25
  • 2° grado docenti diplomati: € 250,52 – 276,85 – 300,27 – 333,26 – 355,84 – 373,53
  • 2° grado laureati: € 271,15 – 309,75 – 338,87 - 375,07 – 395,78 – 412,66
  • Professori scuole medie: € 271,15 – 302,23 – 328,54 – 354,88 – 379,87 – 395,78

Aumenti a giugno

Il nuovo stipendio come stabilito dall’ormai vecchio accordo tra Governo e sindacati il giorno della prima intesa del dicembre 2016, stabilì nella cifra lorda di 85 euro a lavoratore la base dell’aumento stipendiale.

Una cifra lorda e media che anche in questo caso verrà differenziata in base al ruolo del lavoratore ed all’anzianità di servizio. Un problema riscontrato durane le lunghe e farraginose trattative era che nel comparto esistono i lavoratori con stipendi più bassi di tutta la Pubblica Amministrazione. Per garantire i famosi 85 euro a testa e per salvare il bonus Renzi che parecchi lavoratori percepivano proprio per via dello stipendio sotto soglia, l’aumento verrà erogato in busta paga con l’aggiunta di diverse voci salariali, come l’elemento perequativo o la retribuzione professionale docenti. Ecco l’aumento netto previsto a partire dal mese di giugno:

  • Bidello: da 0 a 34 anni di carriera 37 euro, anzianità superiore 42 euro
  • Ata: da 0 a 34 anni di anzianità 38 euro, carriera più lunga 42 euro
  • Dsga: da 0 a 24 anni 38 euro, oltre i 34 anni di anzianità 50 euro
  • Maestri asilo o elementari: da 41 a 46 euro
  • Professori medie: da 41 a 50 euro
  • Docenti istruzione di 2° grado: da 41 a 47 per i diplomati e fino a 52 per i laureati

Per precari e supplenti la fascia di riferimento per capire quanto si percepirà sia come aumento che arretrato è quella degli anziani di servizio tra 0 ed 8 anni.