Per qualche minuto Matteo Salvini si immagina ministro dell'economia, senza però considerare le coperture necessarie, e parla anche di pensioni all'assemblea dei piccoli imprenditori della Confesercenti. Chiede tempo e fiducia rassicurando di non vendere solo promesse ma quanto contenuto nel programma del contratto di governo, anche per quel che concerne la parte fiscale. E per conquistare il pubblico, oltre a parlare di contanti e abusivismo, temi tradizionalmente cari alla platea, Salvini promette di non aumentare l'iva e le accise, spingendosi anche a citare il nuovo sistema previdenziale denominato quota 100.
All'incontro con gli imprenditori è rimasto assente invece il ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro Luigi Di Maio, che ha dato forfait all'ultimo. A quanto pare, l'esponente del Movimento 5 Stelle - ha detto la presidente dell'associazione Patrizia De Luise - è stato bloccato da altri impegni. Difficile pensare ad un conflitto latente con Salvini, anche se questo è il pensiero che ha attraversato i più maliziosi.
Quota 100 da subito
Oltre alla flat tax e pace fiscale, il ministro dell'interno porta avanti anche un altro dei suoi cavalli di battaglia che hanno decretato il successo della campagna elettorale e assicura che la legge Fornero verrà smontata pezzo dopo pezzo per dare sempre più spazio a quello che sarà il nuovo e più semplice sistema contributivo quota 100, rimarcando l'idea che 41 anni di anzianità contributiva sembrano più che sufficienti.
Contanti e abusivismo
Nonostante una certa prudenza del Tesoro a muoversi, secondo il leader leghista non dovrebbe esistere alcun limite alla spesa per denaro contante. È la sua posizione contro le restrizioni sui pagamenti introdotte dai Governi tecnici Renzi-Gentiloni. Chissà cosa ne penserà Di Maio, visto che il M5S è da sempre contrario alla diffusione del denaro contante, che addirittura pensava di eliminare totalmente.
Ma il ministro dell'interno non tralascia neanche la lotta all'abusivismo commerciale.
Accise e pace fiscale
Il vicepremier si concede perfino l'onere di ipotizzare l'eliminazione dell'IMU sui negozi sfitti, ritenendola una follia. E chiede agli imprenditori presenti in sala tempo e fiducia per poter portare a termine tutte le questioni, visto che esperti leghisti credono di poter recuperare 35 miliardi di euro il primo anno e 25 miliardi il secondo anno per quanto riguarda la pace fiscale, una sorta di condono per chi è in difficoltà a pagare le cartelle dell'ex Equitalia, ora diventata Agenzia delle Entrate, ma solo entro una certa soglia.