Il vicepremier e ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, ha rilasciato un'intervista questa mattina all'emittente radiofonica 'RTL 102.5'. Di Maio ha dichiarato che lui e Matteo Salvini formano 'una strana coppia' ma entrambi sono animati dalla voglia di fare bene. Per quanto riguarda le Pensioni, Di Maio ha dichiarato che il governo sta per approvare il taglio dei vitalizi degli ex parlamentari. Sempre in merito al discorso riguardante le pensioni d'oro, questione strettamente collegata ai vitalizi, Di Maio ribadito che lo stesso principio vale anche per le pensioni sopra i 5000 euro.

Pensioni, Di Maio: 'Primo provvedimento del Governo sarà il decreto dignità'

Di Maio ha definito il taglio ai vitalizi agli ex parlamentari come 'Un atto storico interno alla Camera'. Parlando poi anche del primo decreto messo in programma dal governo Conte, Di Maio lo ha ribattezzato 'Decreto Dignità'. Il primo decreto del governo Conte conterrà quattro norme fondamentali: la prima riguarderà le imprese, con l'obiettivo di eliminare la burocrazia che attualmente sta opprimendo il sistema commerciale del nostro Paese. Di Maio ha citato espressamente lo spesometro e il redditometro. In secondo luogo, Di Maio ha parlato anche della delocalizzazione delle imprese, un altro punto a cui il governo tiene molto, ovvero il fatto che un'azienda non può prendere soldi dall'Italia e poi trasferire la propria sede all'estero.

Il terzo punto del decreto dignità è quello riguardante la lotta alla precarietà. Infine il Governo è seriamente intenzionato a contrastare la piaga del gioco d'azzardo.

Elsa Fornero: 'Ora paghiamo le decisioni sciagurate prese in passato, come le baby pensioni'

In una lunga intervista pubblicata dal noto portale L'Unione Sarda, l'ex ministro del Welfare, Elsa Fornero, è tornata a parlare della sua riforma pensioni, riforma che il governo Lega-Movimento 5 Stelle intende cancellare.

Elsa Fornero ha difeso a spada tratta la propria riforma dicendo che la storia non si può cambiare e che non si può tornare indietro. Il chiaro riferimento dell'ex ministro è quello relativo alle decisioni sciagurate prese in passato, come quella delle 'baby pensioni'. L'ex ministro del Lavoro ha oltremodo sottolineato il fatto che, quando si insediò il governo Monti, il nostro Paese rischiava seriamente di trovarsi senza risorse per riuscire a pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici oltre agli assegni pensionistici.