Settimana nera per il comparto lavoro: in meno di una settimana, per cause diverse, sono morti tre lavoratori.
A Massa Carrara un lavoratore di trentasette anni morto schiacciato da una lastra di marmo lascia una moglie ed un bimbo piccolo. Da fonti sindacali aveva un contratto per soli sei giorni. Un'altra vittima del lavoro a Campodarsego in provincia di Padova, caduto battendo la testa mentre stava lavorando all'imballaggio di una macchina da spedire negli USA. Era al suo primo giorno di lavoro. A Napoli, un ragazzo di soli ventuno anni è caduto mentre puliva il lucernario di un ascensore.
I dati di una triste realtà
Una situazione che non tende a migliorare: ormai sono centinai i morti sui posti di lavoro e quasi tutti per mancanza dei più elementari requisiti di sicurezza. Un dato allarmante, se si considera che solo nel mese di giugno sono 69 per un totale di 384 nei primi 6 mesi del 2018 i morti sul posto di lavoro e 650 considerando anche quelli morti sulle strade e in itinere. Sicuramente uno dei comparti più colpiti è quello agricolo dove si registrano ben 89 decessi per incidente con il trattore.
"E' una strage, protestiamo contro istituzioni e sindacati"
Sulla questione è intervenuto anche il Sindacato Nazionale Lavoratori Italiani (SI.N.LA.I.), che, tramite il suo Segretario Nazionale Valerio Arenare, ha dichiarato: "Ancora una volta si muore di lavoro. Ci uniamo al dolore delle famiglie per la dolorosa perdita e ricordiamo alle istituzioni che le drammatiche morti di questi giorni sono l'ennesima dimostrazione che bisogna agire in fretta ed in modo efficace sul problema. Sono mesi che lamentiamo la mancanza di una commissione che si occupi di vigilare sulla situazione sicurezza sui posti di lavoro e che elabori un piano concreto per migliorare le condizioni dei lavoratori"
E ancora: "Sono mesi che chiediamo di essere convocati per poter esporre la nostra opinione sulla questione ma fin ora le nostre richieste non sono state evase. Abbiamo protestato contro le istituzioni e contro i sindacati che riteniamo responsabili di ciò che sta accadendo in quanto non intervengono in modo concreto per risolvere il problema, forse perché troppo distratti da interventi che possono portare più visibilità mediatica e maggior numero di tessere - continua Valerio Arenare - A breve torneremo a protestare per chiedere maggiori controlli nelle aziende e nei cantieri, controlli sugli orari svolti dai dipendenti, sanzioni più severe su chi non osserva le norme in materia sicurezza, più controlli sui sub appalti e sopratutto una commissione permanente che si occupi esclusivamente del tema sicurezza sui posti di lavoro."
Intanto nelle città delle tre vittime si susseguono gesti e attestati di vicinanza nel confronti delle famiglie.