La delicata discussione sulla flessibilità previdenziale sembra ancora una volta destinata a riaccendersi sulla questione dei costi. Al di là dei toni crescenti e del riaccendersi della dialettica, è infatti sulla necessità di garantire adeguate coperture alle nuove opzioni di flessibilità che sembra ancora una volta concentrarsi il dibattito pubblico. A confermarlo sono le recenti dichiarazioni in arrivo tanto dalla politica quanto dai decisori tecnici, chiamati a gestire l'ente previdenziale pubblico. Purtroppo, l'unica sicurezza al momento resta che tra i diversi interlocutori vige una visione di disaccordo, mentre un avvicinamento sembra di fatto irrealizzabile.

Di Maio: sulla quota 100 pronti ad agire con gradualità

Il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha smorzato i recenti toni della polemica in corso tra il Ministro dell'Interno Matteo Salvini ed il Presidente dell'Inps Tito Boeri. Rispondendo alle domande di un'intervista rilasciata per il quotidiano La Stampa, ha spiegato di non ritenere il tecnico "un marziano", termine impiegato dall'esponente leghista. Al contrario, il pentastellato ha sottolineato la visione comune con l'economista su questioni come vitalizi e Pensioni d'oro. In merito invece al peso della riforma previdenziale ed ai presunti costi per 20 miliardi di euro, "Boeri in verità fa riferimento a quattro diverse ipotesi con pesi differenti.

L'ultima delle quali ha costi contenuti. Noi abbiamo un obiettivo da raggiungere e lo faremo gradualmente, affidandoci al buonsenso", ha quindi concluso Di Maio.

Brunetta (FI) dice no a Quota 100: serve un equilibrio tra la sostenibilità sociale e quella finanziaria

Da Forza Italia si richiama alla necessità di trovare un equilibrio all'interno delle diverse istanze ed esigenze che si percepiscono nel comparto previdenziale.

Secondo l'On. Renato Brunetta, "la legge Fornero ha tratti di insostenibilità sociale", ma ha messo in sicurezza i conti pubblici. Serve quindi trovare un compromesso, visto che "non è certo con la quota 100 che si dà un giusto equilibrio tra sostenibilità sociale e sostenibilità economica". Il problema, secondo il parlamentare, è che sommando età ed anni di versamenti si creano degli squilibri nel mondo del lavoro, senza offrire uno strumento di uscita davvero generalizzato.

Per questo motivo, è necessario fare "meno propaganda e più attenzione ai conti ed ai costi".

Salvini (Lega) sul Presidente Inps: servono migranti? Boeri fa politica

Resta il fatto che il Ministro dell'Interno Matteo Salvini ha mosso recentemente accuse dirette al Presidente dell'Inps Tito Boeri, soprattutto per quanto concerne la necessità di favorire l'immigrazione al fine di garantire la sostenibilità dei conti pubblici. L'esponente leghista ha parafrasato ieri su Twitter il tecnico, attraverso un post dai toni accesi: "servono più immigrati per pagare le pensioni... cancellare la legge Fornero costa troppo... servono più immigrati per fare lavori che gli italiani non vogliono più fare... il Presidente Inps continua a fare politica, ignorando la voglia di lavorare di tantissimi italiani" ha quindi evidenziato Salvini, domandando ironicamente: Boeri "vive su Marte?".

Una presa di posizione che non fa certo presagire un avvicinamento tra le diverse posizioni in essere.

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