La riforma delle pensioni continua a essere al centro del dibattito politico italiano e al centro degli interessi dei lavoratori. Il Ministro del Lavoro, #Luigi Di Maio, in questi giorni, ha ribadito il taglio delle #Pensioni più alte, ovvero delle cosiddette pensioni d’oro - in particolare dei vitalizi erogati agli ex parlamentari - e ha anche ipotizzato il ricorso al ricalcolo col sistema contributivo delle pensioni superiori a 4 mila euro mensili.

Pensioni, ricalcolo delle pensioni più ricche

Ad esprimere un parere su queste e altre misure allo studio da parte del governo il leader della Cgil, Susanna Camusso, così come riportato da Corriere.it.

In merito alla direttiva che vorrebbe abolire i vitalizi agli ex parlamentari, l'esponente sindacale ha risposto che 'l'incipit è giusto ma la soluzione sbagliata' intendendo dire che un ricalcolo tramite contributivo potrebbe aprire la strada ad un taglio più ampio per tutte le pensioni. Sul fatto che l’esponente dei cinque stelle Luigi Di Maio abbia proposto un ricalcolo delle pensioni superiori a 4 mila euro, Susanna Camusso ha sottolineato che esiste un problema di solidarietà, tale per cui sarebbe necessario intervenire con un contributo sulle pensioni più alte da redistribuire dentro il sistema.

Pensioni, Quota 100 e flat tax

La leader della Cgil si è soffermata poi sull’ipotizzata uscita dal lavoro e collocamento in pensione con la cosiddetta Quota 100, come somma tra l’età anagrafica e anni di contributi versati: al riguardo il segretario generale del sindacato di Corso Italia ritiene che questa misura pur andando incontro all'esigenza di molti lavoratori lascia insoluti i problemi relativi alle pensioni per i giovani e per i lavoratori discontinui.

Sulla flat tax invece Susanna Camusso è stata categorica: la Cgil è contraria da una sua introduzione in quanto il prelievo dovrebbe essere reso progressivo anche attraverso l'imposizione di una patrimoniale e non favorire i più ricchi. Quel del reddito di cittadinanza, secondo il leader del sindacato rosso, è invece un non problema perchè sarebbe sufficiente rendere universale il Reddito d'Inclusione affiancandolo ad una serie di misure atte al reinserimento nel mondo del lavoro.

Quello che traspare in linea generale dalle parole della Camusso è la decisa speranza che il governo si decida finalmente ad affrontare le varie questioni puntando al cuore del problema e non trovando delle soluzioni tampone che aggiustano qualcosa ma tralasciano qualcos'altro. Solo il tempo potrà dire quanto fondate siano queste speranze.