Il Governo sul precario equilibrio dei conti pubblici e la necessità di accelerare sul superamento della Legge Fornero: una questione di non facile risoluzione che rischia di provocare una spaccatura all'interno dell'esecutivo gialloverde. Da una parte, il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, definisce la riforma Fornero del 2011 come un'emergenza sociale da risolvere il prima possibile, anzi subito. Dall'altra, si devono riconoscere le difficoltà nel trovare le necessarie coperture finanziarie per mettere in atto alcune misure, come quota 100 e quota 41, invocate dai lavoratori.
Di Maio ribadisce la necessità di superare la Legge Fornero
Nei giorni scorsi, avevano fatto discutere le dichiarazioni di Alberto Brambilla, economista vicino alla Lega e candidato numero uno per la poltrona di presidente dell'Inps al posto di Tito Boeri: la quota 100 con 64 anni di età anagrafica come requisito minimo (unito ai 36 anni di versamenti contributivi) aveva scatenato l'indignazione dei lavoratori precoci che si sono sentiti presi in giro dalla proposta, tanto più che l'economista non ha minimamente citato l'acclamata quota 41 per tutti, a prescindere dal requisito dell'età anagrafica. Eppure, il ministro Di Maio sembra voler andare controcorrente, dando la priorità agli obiettivi indicati nel Contratto di Governo tra Lega e Movimento Cinque Stelle, in tema Pensioni: obiettivi che devono avere la precedenza rispetto ai vincoli e agli 'zero virgola' di cui parla il Ministro dell’Economia, Giovanni Tria.
Insomma, la sfida ai vincoli di bilancio imposti dall'Unione Europea è ufficialmente lanciata e a chi fa notare a Di Maio che potrebbero nascere delle fratture con il ministro Tria, il leader del Movimento Cinque Stelle risponde: 'Non vedo incomprensioni, l'abolizione della Legge Fornero come il reddito di cittadinanza e la flat tax sono obiettivi scritti nel contratto di Governo e vanno al più presto realizzati.
C'è un contratto ed è quello che dobbiamo seguire'.
Il Governo deve sciogliere il nodo austerità e deficit di bilancio
In ogni caso, la prossima Legge di Bilancio sarà un arduo banco di prova per il Governo Lega-M5S, tanto più che i conti ancora non tornano: mettendo insieme i tagli alle pensioni d'oro e i fondi che si riusciranno a racimolare dal contributo di solidarietà proposto da Alberto Brambilla (5/7 euro mensili per 3 anni sulle pensioni che oltrepassano la soglia dei 2000 euro lorde) si riuscirebbe ad arrivare a 1,5-2 miliardi di euro.
La manovra, però, necessita di almeno altri dieci miliardi e il Governo non si può permettere l'introduzione di nuove misure di austerità: una partita, quelle sulle pensioni, di non facile risoluzione.