Sul tema Pensioni, il Governo è consapevole di giocarsi gran parte della sua credibilità nei confronti dell'elettorato che lo ha scelto lo scorso 4 marzo. La discussione politica su quota 100 e su quota 41 è strettamente collegata allo stanziamento delle risorse finanziarie per attuare tali provvedimenti. Il vicepremier Matteo Salvini ha già avvisato il ministro dell'economia, Giovanni Tria, sull'esigenza di mettere a punto una 'manovra coraggiosa', anche a costo di andare oltre i paletti imposti dall'Unione Europea per quanto concerne i vincoli di bilancio.

Salvini mette in guardia il ministro dell'Economia, Giovanni Tria: 'Occorre manovra coraggiosa'

Il leader della Lega Nord ha rimarcato, più volte, l'importanza di mantenere le promesse di cambiamento ed ecco perché è consapevole che l'argomento pensioni rappresenterà una 'cartina al tornasole' per il governo Conte. Le ultime dichiarazioni dell'economista (vicino alla Lega) Alberto Brambilla, non sono affatto piaciute ai lavoratori precoci: la proposta di quota 100 a partire dai 64 anni (con 36 anni di contributi versati) ha suscitato l'ira di chi non ha ancora raggiunto tale soglia anagrafica ma possiede oltre quarant'anni di versamenti contributivi. Una proposta che è stata considerata come un ulteriore 'schiaffo' dopo quello (sonoro) ricevuto con la Legge Fornero.

E allora il Governo si trova ad un bivio. Il problema rimane sempre quello: come riuscire a mettere a punto quota 100 e quota 41, invocata a gran voce dai lavoratori precoci e ultimamente 'trascurata', mantenendo gli equilibri precari di bilancio. Secondo quanto riportato da 'Il Sole 24 ore', il taglio alle pensioni d'oro, quelle con un assegno superiore ai 4.000 euro, dovrebbe portare più risorse di quanto previsto inizialmente: il ricalcolo col sistema contributivo dovrebbe consentire un risparmio dai 300 ai 600 milioni di euro (in caso di taglio del 10-12 per cento).

Pensioni, il Governo e i precari equilibri di bilancio: una sfida all'UE

Brambilla ha parlato anche di 'contributo di solidarietà', dalle pensioni che superano i 2000 euro lordi mensili: un contributo che avrebbe durata triennale e che dovrà essere 'ragionevole, progressivo e proporzionale'. Il 'Sole 24 ore' ha calcolato un recupero di circa 1 miliardo e mezzo di euro da tale operazione, un risparmio che, comunque, non risulterebbe sufficiente a coprire i costi necessari per quota 100 e quota 41, valutabili intorno ai 10-15 miliardi l'anno.

Impensabile che il Governo possa mettere in atto altre misure 'impopolari' che potrebbero generare un effetto 'boomerang'. Da qui la necessità di sfidare l'Europa e i vincoli imposti da Bruxelles: una scelta non condivisa dal ministro dell'Economia, Giovanni Tria, e che potrebbe causare una spaccatura nell'esecutivo.