Pronto a partire, in vista della nuova legge di Bilancio, il cantiere sulla riforma delle Pensioni del Governo Conte. L’obiettivo resta quello già messo nero su bianco nel contratto di programma stipulato dal Movimento 5 stelle di Luigi Di Maio e dalla Lega di Matteo Salvini, cioè superare la legge Fornero e introdurre una serie di misure per facilitare l’accesso alla pensione anticipata. Il piano dell’esecutivo, stando a quanto promesso finora, prevede il taglio delle pensioni d’oro e l’aumento delle minime, la proroga di Opzione donna e la quota 100 per il pensionamento, sembra in forse la soluzione quota 41 per i lavoratori precoci.
Riforma Pensioni: il piano del Governo Conte, confronto con l’Inps
Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Luigi Di Maio, oltre che sul reddito di cittadinanza, sembra intenzionato ad accelerare anche sulla riforma pensioni. Il vicepremier pentastellato ne ha parlato durante un incontro con il presidente dell’Inps Tito Boeri che si è svolto sabato scorso per fare il punto si quelle che vengono definite “emergenze sociali” che dovrebbero essere affrontate al più presto: pensioni, lavoro e fisco. “Anzi, subito”, secondo il leader del Movimento 5 stelle. Tuttavia si dovranno fare i conti con le finanze pubbliche. E’ di oltre 20 miliardi il conto “minimo” della prossima legge di Bilancio, visto che serviranno più di 12 miliardi per il disinnesco, nel 2019, dell’innalzamento dell’Iva (Imposta sul valore aggiunto); maggiori i costi per il 2020.
I costi della manovra sembrano però destinati ad aumentare ulteriormente in considerazione delle risorse necessarie per la realizzazione del programma di governo in materia economica.
Pensioni, quota 100 e quota 41 costerebbero 11,6 miliardi di euro
Di fondamentale importanza, anche per il governo, il capitolo della riforma pensioni.
Intanto dovrebbero essere tagliate le pensioni privilegiate sopra quattromila euro netti al mese nella parte non coperta da contributi previdenziali. Si attende il disegno di legge già ampiamente annunciato dal ministro del Lavoro. Con i tagli alle pensioni d’oro l’esecutivo punta ad aumentare quelle minime, portandole a più di cinquecento euro al mese.
Il superamento della riforma pensioni varata nel 2011 dal Governo Monti con il sostegno della maggioranza parlamentare di larghe intese costerebbe 14 miliardi il primo anno e 20 miliardi a regime, secondo alcune previsioni. Tra i provvedimenti che dovrebbero far parte del piano previdenziale del Governo Conte la quota 100 per il pensionamento. Una misura che però non sarebbe per tutti, ma destinata soltanto agli over 64. Infatti, tra le ipotesi, quella di fissare a 64 anni l’età anagrafica minima e 36 anni di anzianità contributiva. Insieme alla quota 41 per i lavoratori precoci, che pure è nel piano del governo, la quota 100 costerebbe qualcosa come 11,6 miliardi di euro per – secondo le previsioni dell’Inps – 596mila assegni previdenziali in più alla fine dell’anno.
Senza la quota 41, si spenderebbero invece 4,6 miliardi per il primo anno. La proroga del regime sperimentale di Opzione donna dovrebbe essere invece coperta con i risparmi delle precedenti proroghe.