Stringono i tempi e sulla riforma delle Pensioni sono diversi i nodi che il Governo Conte dovrà ancora sciogliere. Resta da risolvere la questione delle coperture finanziarie in vista della discussione sulla legge di Bilancio 2019 che prenderà il via subito dopo l’estate. Si cercano le risorse per mantenere gli impegni assunti con il contratto di programma stipulato dal Movimento 5 stelle di Luigi Di Maio e dalla Lega di Matteo Salvini. Dove trovare le risorse per la quota 100 che dovrebbe essere destinata e tutti i lavoratori e per la quota 41 destinata ai lavoratori precoci?

Un’operazione che dovrebbe essere fatta senza mettere a rischio i conti pubblici. Anche su questo l’esecutivo giallo-verde si gioca la sua credibilità.

Pensioni, il Governo Conte cerca le risorse per la riforma

Il piano di riforma pensioni è stato prima sbandierato in campagna elettorale sia dai leghisti che dai pentastellati e poi messo nero su bianco nel contratto che ha dato vita al cosiddetto “governo del cambiamento”. Il piano giallo-verde prevede il superamento della legge Fornero, la proroga del regime sperimentale di Opzione donna, la quota 41 di anzianità contributiva per i lavoratori precoci e la quota 100 per tutti. Quest’ultima misura, però, potrebbe essere destinata solo agli over 64.

In ogni caso l’esecutivo non sembra essere intenzionato a fare marcia indietro rispetto alla questione previdenziale su cui si sono riaccese le speranza di milioni di italiani. Le risorse per la riforma pensioni, o almeno una parte, potrebbero arrivare anche dal taglio delle pensioni d’oro su cui si attende il relativo disegno di legge che dovrà essere presentato dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Luigi Di Maio.

Previsto il taglio delle pensioni sopra i 4 mila euro al mese

Secondo le previsioni elaborate dalla società di consulenza Tabula e riportate sul quotidiano Il Sole 24 Ore, potrebbe portare dai 300 milioni ai 600 milioni di risparmi il ricalcolo delle pensioni superiori a 4 mila euro, così come annunciato dal vicepremier grillino.

Ovviamente risorse che non basteranno, visto che per finanziare il piano previdenziale promesso dal Governo Conte si prevede un costo che va dai 10 miliardi ai 15 miliardi annui. Così si sta facendo strada negli ultimi giorni la proposta di un contributo di solidarietà, della durata di tre anni, dagli assegni superiori a 2 mila euro lanciata, in un’intervista al quotidiano La Stampa, dal presidente del Centro Studi Itinerari previdenziali ed esperto di previdenza della Lega Alberto Brambilla.