L'Esecutivo riapre il cantiere sulla previdenza che dovrebbe portare ad una nuova misura volta a garantire una maggiore flessibilità in uscita a tutti quei lavoratori che, nel 2012, hanno dovuto fare i conti con le rigide norme dettate dalla Riforma Fornero. Appare ormai ben chiaro che il nuovo Governo Conte-Di Maio-Salvini si stia muovendo per introdurre il famigerato meccanismo della Quota 100 che garantirebbe l'uscita anticipata a tutti coloro che raggiungano tale soglia con la somma tra l'età anagrafica e l'anzianità contributiva.

Quota 100 potrebbe costare circa 8 miliardi

Un intervento che, stando al parere del Presidente dell'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, Tito Boeri potrebbe comportare un costo di circa 8 miliardi di euro per il primo anno per raggiungere i 20 miliardi negli anni a venire. Come riportato dal quotidiano "Il Sole 24 Ore", infatti, con il meccanismo della Quota 100 sarebbero circa 750 mila i lavoratori che potrebbero lasciare anticipatamente l'attività lavorativa: secondo Boeri, per reggere l'ipotesi di pensionamento anticipato servirebbe una maggiore occupazione che potrebbe essere garantita solo dai migranti regolari dal momento che, in Italia, costituiscono il 36 % dei soggetti che svolgono mansioni prevalentemente manuali e a bassa qualifica.

Per questo motivo il Governo Conte preferisce restare cauto sulla Quota 100 anche se, i vicepremier Di Maio e Salvini sembrano sempre più determinati nel dare una svolta sulle Pensioni con l'introduzione del meccanismo delle quote. Con Quota 100, infatti, si potrà lasciare l'attività lavorativa dopo il raggiungimento di almeno 64 anni di età anagrafica unitamente ai 36 anni di versamenti contributivi; accanto a tale ipotesi, inoltre, ci sarebbe la quota 41, una misura riservata ai lavoratori precoci che potranno lasciare in anticipo il lavoro dopo il raggiungimento di 41 anni di anzianità contributiva a prescindere dall'età anagrafica.

Quota 41 con il ricalcolo contributivo

Tuttavia, i costi da sostenere sono notevoli. Per questo motivo l'esecutivo sta pensando all'introduzione di un'età minima utile per accedere alla quiescenza con quota 100. Il lavoratore, infatti, potrà fare richiesta di pensionamento a partire dai 64 anni, ovvero, con un'età più bassa di 3 anni rispetto ai 67 richiesti per accedere alla pensione di vecchiaia. Inoltre, chi ricorrerà alla quota 41 potrebbe andare incontro in una piccola decurtazione sull'assegno previdenziale visto che il sistema delle quote prevede il ricalcolo con il metodo contributivo.