Domenico Proietti (segretario confederale della Uil) in una recente intervista rilasciata al sito 'pensionipertutti' si è nuovamente detto favorevole ad una modifica della Legge Fornero, ma ha precisato che è contrario alla quota 100 dai 64 anni d’età, che rischia di peggiorare quanto di buono fatto dal Governo precedente con l’Ape sociale. Nel corso dell’intervista ricorda anche la proposta fatta all'esecutivo: la possibilità di 'andare in pensione dai 63 anni per tutti'. I dettagli e le considerazioni del sindacalista sugli ultimi moniti della Corte dei Conti sulla necessità di non ritoccare l’attuale sistema previdenziale.

Proietti, no alla quota 100 dai 64 anni, tutti in pensione dai 63 anni

Domenico Proietti ha parlato chiaro circa le ultime misure di pensione anticipata proposte dal nuovo esecutivo 'giallo-verde'. La quota 100 se deve essere associata all'età anagrafica a partire dai 64 anni rischia di essere una misura perfino peggiorativa rispetto all'attuale riforma Fornero, soprattutto se venisse abolita l’Ape sociale, come emerso dalle ultime indiscrezioni. Certo, attualmente non vi è ancora nessuna proposta normativa formale, ma le parole di Alberto Brambilla e le stime offerte dall'Inps considerano la quota 100 a partire dai 64 anni, sebbene Di Maio in audizione a Camera e Senato (spiegando le linee programmatiche del Governo) abbia solo detto ‘su quota 100 stiamo valutando le varie combinazioni in base ai costi, tutte non saranno possibili’.

Proietti, manifestando la propria contrarietà alla direzione di cambiamento intrapresa dal Governo, afferma: “Le forze politiche che sostengono il governo si sono impegnate con gli elettori a smontare la legge Fornero sulle Pensioni. Le prime proposte che hanno avanzato non sono coerenti con questo obiettivo”. Poi invoca il Governo affinché si confronti con le parti sociali e non commetta errori.

Pensioni, Proietti al Governo: si convochino i sindacati per discutere di questi temi

Il segretario confederale della Uil non ha alcun dubbio: la quota 100 con il paletto dei 64 anni e i 36 di contributi sarà certamente peggiorativa rispetto all'attuale Ape sociale (che consente il pensionamento anticipato dai 63 anni, almeno per alcune categorie maggiormente disagiate).

Non si peggiori quantomeno, fa intendere Proietti, quanto faticosamente raggiunto dai sindacati per i quindici lavori gravosi. Poi la proposta. Nonostante il monito della Corte dei Conti, che ha asserito che sono esauriti gli spazi per ulteriori modifiche alla riforma Fornero, la Uil crede che la soluzione migliore possa essere: “bisogna mandare in pensione tutti a 63 anni come avviene in tutta Europa. Il governo convochi i sindacati per discutere di questi temi”.