Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 10 luglio 2018 vedono ancora una volta al centro dell'attenzione le discussioni in corso tra tecnici e politici sulla sostenibilità del comparto previdenziale. Dalla BCE arriva una posizione di cautela in merito agli interventi di flessibilizzazione e di riforma del sistema pensionistico promessi dal nuovo Governo, mentre il Presidente dell'Inps torna a chiedere di "mantenere i piedi per terra". Dalla politica si registrano invece nuovi richiami contro i rischi di interventi correttivi sul comparto ed in particolare sulla possibilità che il ricalcolo contributivo venga esteso a tutti.

Un'eventualità che preoccupa anche i sindacati. Infine, dal CODS si torna a chiedere attenzione per la situazione previdenziale delle donne ed in particolare il riconoscimento del lavoro di cura.

Draghi (BCE): sulle pensioni 'la prova del nove saranno i fatti'

Nella giornata di ieri il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi è tornato ad intervenire esprimendo la propria opinione sul comparto previdenziale italiano, ed in particolare rispondendo ad una domanda diretta in merito alle recenti ipotesi di riforma. "La prova del nove saranno i fatti", ha dichiarato il banchiere centrale, rimarcando che "per ora ci sono stati solo annunci, prima di parlare dobbiamo aspettare i fatti". Al momento Draghi non sembra però preoccupato dalla situazione economica italiana, anche viste le reazioni positive in arrivo dal mercato.

Boeri (INPS) richiama alla necessità di mantenere i piedi per terra

Nel frattempo dal fronte tecnico italiano arriva una nuova presa di posizione del Presidente Inps Tito Boeri, il quale ha invitato il Vice Premier Matteo Salvini a restare con i piedi per terra. Secondo l'economista alla guida del primo istituto previdenziale italiano, l'esponente leghista "negli ultimi periodi ha promesso di tutto e di più", motivo per il quale ora è necessario un ritorno ad un approccio più cauto.

La replica arriva in seguito alle recenti dichiarazioni del Ministro dell'interno sull'impatto dell'immigrazione rispetto alla sostenibilità del comparto previdenziale. Durante un proprio intervento a Sky Tg 24, Boeri ha quindi ricordato l'importanza di "essere tutti i giorni realisti".

Damiano (PD): in corso un nuovo attacco al sistema previdenziale

Nel frattempo dal fronte politico emerge la preoccupazione per le ultime vicende riguardanti il comparto pensionistico, tanto che l'ex Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano non esita a parlare di "un nuovo attacco al sistema previdenziale". Secondo l'esponente democratico, il rischio principale è dato dal ricalcolo contributivo suggerito continuamente dal Presidente Inps Tito Boeri e dal Movimento 5 Stelle. "L'obiettivo neanche troppo nascosto è quello di rimettere in discussione, retroattivamente, le pensioni liquidate con il metodo retributivo", ha spiegato Damiano, ricordando che si partirà inizialmente dai vitalizi per poi proseguire sulle pensioni d'oro, mentre una volta che risulterà "aperta la breccia" ci sarà il dilagare verso le "pensioni normali.

Non d'oro, ma di bronzo", una "tosatura delle pecore generalizzata contro la quale bisogna mobilitarsi".

Pedretti (CGIL): le pensioni non si toccano

Anche il Segretario nazionale della Spi - Cgil Ivan Pedretti è intervenuto nella giornata di ieri in merito ai rischi riguardanti un possibile ricalcolo contributivo degli assegni pensionistici. "Purtroppo accade sempre più di frequente di questi tempi che c'è chi ragiona solo per slogan" ha spiegato il sindacalista, evidenziando che "si parla anche di ricalcolo per tutti e di un contributo di solidarietà da applicare a tutti gli assegni, fatta eccezione per quelli al minimo. Vuol dire andare a toccare le pensioni appena sopra i 500 euro al mese (500, non 4mila!)".

Una prospettiva che metterebbe quindi a rischio gli assegni di tutte "le persone normali, che hanno lavorato duramente per una vita". La CGIL ricorda quindi di essere pronta ad un confronto con il Governo, ma di essere assolutamente indisponibile in merito ad interventi che avrebbero come unico obiettivo quello di fare cassa sul comparto previdenziale.

Armiliato (CODS): le donne tornano a chiedere il riconoscimento del lavoro di cura

"Le risorse economiche disponibili per aiutare i lavoratori a raggiungere la quiescenza sono davvero scarse", ma nonostante i proclami negli ultimi giorni "la senatrice Laura Castelli (M5S),sottosegretario al MEF, ha ribadito in riferimento alla previdenza ed alle donne che della promessa continuazione della misura dell’Opzione Donna se ne realizzerà “un pezzo, utilizzando i fondi residui” (?!?)...

E per tutte le altre donne che cosa si farà?". Lo domanda la fondatrice del Comitato Opzione Donna Social Orietta Armiliato, chiedendo di proseguire nella strada già intrapresa in precedenza da Governo e sindacati (Cgil, Cisl e Uil) al fine di valorizzare e riconoscere il lavoro di cura. Una questione sulla quale "sarebbe importante e significativo un passo in avanti", ha ricordato l'amministratrice del CODS.

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