Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 28 luglio 2018 vedono arrivare nuove conferme dal Vice Premier in merito all'avvio della riforma previdenziale con la prossima Manovra d'autunno. A questa dichiarazione d'intenti si affianca un'intervista dell'esperto previdenziale della Lega Alberto Brambilla, nella quale si ipotizza la quota 100 dai 64 anni e l'avvio di un contributo di solidarietà sulle pensioni a partire dalle 2mila euro lorde. Nel frattempo non si è fatta però attendere la replica dei sindacati, con la Cgil che ha espresso la propria contrarietà in merito alle ultime ipotesi di riforma.

Un dissenso che è giunto anche dal CODS, nel quale si sono stigmatizzate le modalità di intervento proposte dal Governo. Infine, anche dall'opposizione arriva una voce critica in merito alle intenzioni espresse riguardo la redazione della legge di bilancio.

Salvini (Lega): la riforma delle pensioni sarà in Manovra

Il vice Premier Matteo Salvini è tornato a prendere posizione in merito alle promesse elettorali ed alla riforma previdenziale, spiegando che verrà inserita all'interno della prossima Manovra. Durante un'intervista rilasciata per Radio 24, ha infatti ribadito che "flat tax, legge Fornero e reddito di cittadinanza saranno quantomeno incardinati nella prossima manovra economica, rispettando vincoli e parametri.

Non sono le tavole della Bibbia ma faremo di tutto perché sia così", prendendo quindi un nuovo impegno nell'applicazione del contratto di Governo. Secondo l'esponente leghista, si tratta infatti di provvedimenti che "gli italiani si aspettano" e quindi che saranno tradotti all'interno della legge di bilancio in preparazione per il prossimo autunno.

Brambilla (Lega): quota 100 dai 64 anni e contributo di solidarietà

Alle dichiarazioni di Salvini si affianca anche una conferma tecnica in merito al prossimo avvio della quota 100, che partirà però dai 64 anni di età (e quindi 36 anni di versamenti) in modo da garantire la sostenibilità dei conti pubblici. Lo afferma l'esperto di previdenza della Lega Alberto Brambilla, che durante un'intervista rilasciata per il quotidiano "La Stampa" stima i tempi dell'operazione compatibili con la prossima Manovra, parlando di un provvedimento che potrà realizzarsi nel 2019.

Allo stesso tempo, Brambilla è intervenuto anche in merito al taglio degli assegni d'oro, spiegando che sarà probabilmente sostituito da un contributo di solidarietà. Quest'ultimo dovrebbe partire dalle 2mila euro lorde e sarà utilizzato per creare nuovi posti di lavoro. Un presupposto fondamentale non solo per rilanciare l'economia, ma anche per rendere sostenibile il sistema previdenziale nel suo complesso. Si tratterà di un provvedimento triennale e quindi "temporaneo, ragionevole, progressivo e proporzionale". Il tutto per un incasso di circa un miliardo e mezzo, destinato a migliorare l'occupazione. "Basta arrivare a 24 milioni di occupati per mettere in sicurezza tutto il sistema e garantire di più un po' a tutti i pensionati", conclude l'esperto.

Pedretti (CGIL): il Governo del cambiamento vuole rubare soldi ai pensionati

Dalla CGIL arriva una dura replica alle proposte di Alberto Brambilla in merito alla riforma del comparto previdenziale. A parlare è in particolare il Segretario generale SPI - Cgil Ivan Pedretti, il quale ha evidenziato che dall'esecutivo "si ripropone l contributo di solidarietà sulle pensioni e dice di voler mettere le mani su quelle da 1.300/1.500 euro nette al mese". In merito invece alla flessibilità previdenziale "si fa quota 100 con 64 anni e si abolisce l’Ape sociale, che invece permette di andare in pensione a 63 anni". Proposte che evidentemente vengono respinte dal sindacalista, se si considera il giudizio finale di Pedretti.

"Un governo del cosiddetto cambiamento che vuole rubare i soldi ai pensionati che hanno lavorato una vita e che non è assolutamente in grado di affrontare le rigidità della Fornero. Vergognoso e insopportabile".

Armiliato (CODS): sbagliato racimolare denari sottraendoli ai pensionati

Dal Comitato Opzione Donna Social si punta il dito contro le dichiarazioni rilasciate ieri da Alberto Brambilla in merito agli interventi di riforma previdenziale allo studio del Governo. "Francamente, mi sento presa per i fondelli .. .. e non poco" spiega Orietta Armiliato, che evidenzia la necessità di intervenire sul sistema sollecitando "gli investitori e non le tasche dei pensionati". Secondo l'amministratrice del CODS, un governo attento deve essere in grado di individuare nei vari settori dell’offerta che il Paese può proporre (turistica, agricola, artistica, manifatturiera, etc) i bisogni degli investitori e sollecitarli con offerte che abbiano un buon appeal" al posto "che racimolare denari sottraendoli ai pensionati".

Brunetta (Forza Italia): la richiesta di uno sforamento del bilancio è controproducente

L'On. Renato Brunetta prende posizione contro l'atteggiamento assunto dal Ministro del Lavoro Luigi Di Maio, definendolo "contraddittorio" ed evidenziando che da un lato chiede lo sforamento dei parametri di Bruxelles e dall'altro non vuole spendere i soldi dei fondi europei per la Tav Torino Lione. Ma l'esponente di Forza Italia ricorda che nella prossima Manovra si vuole finanziare in deficit un "ambizioso programma economico sociale, nel quale è prevista l'introduzione del reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni. Misure economiche molto costose, aventi caratteristiche fortemente assistenzialiste e dirigiste, che rientrano tutte nella spesa di parte corrente".

Pensioni anticipate: entro fine luglio l'adeguamento dei regolamenti alla RITA

Con l'avvicinarsi della fine del mese di luglio stringono anche i tempi di adeguamento alla RITA per i fondi pensione. Stiamo parlando della Rendita Integrativa Temporanea Anticipata, una misura che consente agli iscritti della previdenza complementare in situazione di disagio di ottenere un prepensionamento fino a 10 anni di anticipo rispetto ai criteri della pensione di vecchiaia. Al momento l'opzione non è però percorribile per tutti, visto che alcuni fondi non hanno ancora aggiornato i propri regolamenti. A tal proposito, un recente intervento della Covip ha imposto come scadenza non procrastinabile il prossimo 31 luglio 2018, data dopo la quale la richiesta di quiescenza anticipata del lavoratore avente diritto andrà comunque eseguita.

L'organo di controllo invita quindi i fondi al rispetto delle disposizioni previste in legge di bilancio 2018, chiedendo di dare seguito al contenuto della circolare attuativa n.888 risalente allo scorso 8 febbraio.

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