Di Maio vuole tagliare le Pensioni d'oro. E' scritto nel contratto di Governo che lega il Movimento Cinque Stelle alla Lega di Matteo Salvini. Ma è anche e soprattutto il passo successivo al taglio dei vitalizi ottenuto alla Camera. Il Ministro del Lavoro lo ha ribadito ancora una volta, tra un brindisi e l'altro, dopo il successo ottenuto sugli assegni degli ex parlamentari. La missione che gli ha consegnato l'elettorato è quella di togliere i privilegi a pochi e distribuire quanto ottenuto alle classi sociali più deboli. Un obiettivo che lui stesso ribadisce più volte e che adesso troverà come passaggio obbligato quello di sferrare l'attacco alle così dette pensioni d'oro.
Si tratta di quegli assegni previdenziali che varcano le soglie che saranno stabilite e che, allo stesso tempo, non sono giustificate da adeguati contributi versati. Non a caso da qualche tempo si parla di revisione contributiva. Un punto su cui il Governo Conte, nella persona di Luigi Di Maio, e il presidente dell'Inps Tito Boeri sembrano convergere, nonostante le ruggini del recente passato palesate a parole dal confronto a distanza. Non sono, infatti, mancati i toni forti tra il Ministro dell'Interno e il numero uno dell'ente previdenziale, non cavalcati da un Di Maio che è apparso spesso molto morbido nei confronti di colui il quale dovrà rappresentare un interlocutore privilegiato nella stesura dei prossimi provvedimenti.
Necessità di abbassare la soglia
Di Maio, com'è noto, attraverso i tagli alle pensioni vorrebbe racimolare una somma importante da destinare altrove. Si parla di aumento delle pensioni minime a 780 euro, ma è ancora presto per capire se la copertura necessaria arriverà da lì. Quel che è certo è che l'iniziale proposito di coinvolgere tutti gli assegni superiori ai 5000 euro netti mensili non avrebbe assicurato una platea sufficiente da cui poter attingere cifre importanti.
Si tratterebbe di circa trentamila persone da cui probabilmente si rischierebbe di trarre poche centinaia di milioni di euro. La soglia, secondo le ultime indiscrezioni, sarebbe pronta ad essere abbassata a 4000 euro.
Pensioni d'oro e Di Maio: il rischio polemica
Il Giornale, nella sua edizione on line, sottolinea come poco sopra quella soglia rischiano di esserci dirigenti, funzionari e piccoli imprenditori che hanno maturato quel diritto grazie al vecchio sistema retributivo.
Si tratta di una classe media da cui la Lega attingerebbe, soprattutto al Nord, tanti voti. Di Maio, secondo quanto riportato dal quotidiano nella sua edizione on line, sostiene di essere d'accordo su tutto con la Lega. Tuttavia viene posta l'evidenza del fatto che il partito di Salvini, fino ad ora, non è sembrato essere sulla stessa lunghezza d'onda. Il leader del Movimento Cinque Stelle appare comunque molto fiducioso sul fatto che, eventualmente, non ci sarebbero problemi a trovare un'intesa. L'obiettivo è arrivare a racimolare il miliardo di euro necessario per intervenire sulle tematiche sociali più urgenti.