Taglio dei vitalizi ai parlamentari raggiunto o almeno primo passo compiuto: Luigi Di Maio può esultare e brindare. Lo fa all'uscita della Camera dei Deputati, attorniato da centinaia di affezionati del Movimento Cinque Stelle o semplici simpatizzanti della revisione della norma. Non ha usato mezzi termini nel definire il 12 luglio una giornata storica. Ha voluto dedicare l'ottenimento dell'obiettivo a quanti sono stati costretti a pagare le conseguenze di una legge restrittiva come la Fornero. Il Ministro del Lavoro, però, sembra non volersi accontentare.
"Il taglio degli sprechi - ha detto - è appena iniziato. Ci tengo a dire che con questa giornata abbiamo dimostrato che si può fare una politica diversa in Italia. Nel Paese dove per troppo tempo la politica ha mangiato a scapito della povera gente, ci riprendiamo i privilegi e ridiamo quei soldi ai cittadini che pagano le tasse. Non mi interessa dei ricorsi, mi interessa solo del fatto che con questo provvedimento mettiamo fine ai vitalizi per sempre".
A chi, invece, gli fa notare che la strada al Senato sul tema potrebbe essere in salita risponde in maniera piuttosto pragmatica: 'I senatori prendano esempio".
Polemica col Pd
Al momento, infatti, il taglio dei vitalizi riguarda solo la Camera.
A dare il via libera al taglio per gli ex deputati è stato il presidente Roberto Fico che, tra l'altro, è stato ringraziato dallo stesso Di Maio. Il Ministro del Lavoro tra l'altro, non risparmia frecciate al Pd, facendo un chiaro riferimento al fatto che già nel luglio del 2017 la Camera aveva approvato una legge sul taglio dei vitalizi.
In quell'occasione si registrarono scene di giubilo da parte del Movimento Cinque Stelle, mentre secondo il leader pentastellato si videro "facce da funerale" tra gli esponenti del partito allora guidato da Renzi. In quel caso la legge non passò, perché, nella sua ricostruzione, fu il Pd a praticare ostruzionismo al Senato.
Taglio vitalizi: sarebbe solo l'inizio
Di Maio, in tal senso, ci tiene a sottolineare quanto a fare la differenza, in questa occasione, sia stata la necessità di avere un Governo del Movimento Cinque Stelle per ottenere l'agognato taglio. Rivendica il fatto che fino a cinque anni fa chiunque lo mettesse di fronte all'impossibilità di ottenere l'obiettivo. Sottolinea, soprattutto, come solo in questa Legislatura si potranno risparmiare 200 milioni di euro. Il Ministro del Lavoro ha inoltre sottolineato come il taglio ai vitalizi ai parlamentari rappresenti solamente la prima di una serie di operazioni finalizzate a ridare ai cittadini ciò che alcuni classi di privilegiati si sono assicurati. Il riferimento, in tal senso, dovrebbe essere relativo alle ormai famigerate Pensioni d'oro.
Presto, con la collaborazione dell'Inps e di Tito Boeri, potrebbe essere delineata una strategia finalizzata ad un ricalcolo contributivo che pare destinato a generare decurtazioni in quelle pensioni oltre 4000 euro netti non giustificate da un adeguato versamento di contributi.