Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 2 agosto 2018 vedono prendere forma un super vertice governativo, durante il quale si discuterà dei nuovi provvedimenti di welfare e della riforma previdenziale (attraverso il superamento della legge Fornero). Gli occhi dei lavoratori restano puntati sulle difficoltà d'intervento nel settore e sulle effettive opzioni di uscita che verranno inserite in legge di bilancio 2019. Nel frattempo dalla stampa si ricordano le difficoltà che rendono così complesso flessibilizzare il sistema pensionistico, mentre i i sindacati continuano a rivendicare la necessità di garantire ai lavoratori precari un impiego stabile.

LdB2019: oggi si terrà il super vertice per la verifica dei conti

Negli scorsi giorni abbiamo sottolineato che la tenuta dei conti rappresenterà l'elemento chiave per monitorare in che modo evolveranno i provvedimenti di flessibilità previdenziale all'interno della prossima manovra. Tra gli annunci di superamento della legge Fornero, di riforma del welfare (con il reddito e la pensione di cittadinanza) e di reset fiscale (attraverso la flat tax), si prepara però una situazione complessa rispetto allo spazio d'intervento reso disponibile dal debito pubblico. Per cercare di sciogliere questo nodo, nella giornata di oggi c'è in calendario un importante Consiglio dei Ministri, a cui parteciperà il Premier Giuseppe Conte, il Ministro dell'Economia Giovanni Tria ed il collega agli Affari europei Paolo Savona, oltre al Ministro del lavoro Luigi Di Maio e dell'interno Matteo Salvini.

In gioco vi sono da un lato i costi per la minore crescita del Pil, lo neutralizzazione dell'aumento dell'IVA, il costo dello spread e le spese indifferibili. Dall'altro i provvedimenti di flessibilità e welfare promessi durante la campagna elettorale. È chiaro che l'esito della riunione di oggi offrirà un importante riscontro in merito a quali saranno gli effettivi provvedimenti che verranno discussi con la legge di bilancio 2019.

Riforma pensioni, le difficoltà di abolire la legge Fornero

Nella giornata di ieri il web magazine Urban Post ha fatto il punto della situazione in merito alla riforma previdenziale, evidenziando perché la legge Fornero non può essere facilmente abolita. Nell'articolo di approfondimento si evidenzia che la quota 100 dai 64 anni potrebbe significare per i lavoratori vedersi decurtare il futuro assegno di almeno l'8%, sulla base di una prima stima.

Così, una persona che percepisce con l'ultimo stipendio 1200 € al mese andrebbe in quiescenza a 67 anni con circa 900 euro, mentre con la quota 100 otterrebbe a 64 anni poco meno di 830 euro. Se questo scenario fosse confermato, si rischierebbe di perdere quasi una mensilità all'anno. Inoltre, si cita anche una recente presa di posizione della Corte dei Conti tramite il Rapporto 2018 sulla finanza pubblica presentato alla Camera, nel quale si ritengono stretti se non esauriti gli spazi per "ulteriori attenuazioni degli effetti correttivi". Insomma, la flessibilizzazione del settore appare complessa e difficilmente potrà prospettarsi a costo zero per i lavoratori.

Il bonus part time per chi decide di proseguire oltre l'età di pensionamento

Nella ricerca di una quadra tra la maggiore flessibilità nel settore previdenziale e la tenuta dei conti, il legislatore ha previsto una particolare agevolazione per coloro che dovessero decidere di proseguire l'attività rimandando la quiescenza. È il caso del cosiddetto bonus part-time previsto con la Manovra del 2016 e pensato per chi matura l'uscita di vecchiaia o quella anticipata (basata sull'anzianità lavorativa). Per queste persone resta l'opzione di fermarsi per un ulteriore triennio con un orario ridotto al tempo parziale. Sarà così possibile ottenere un bonus in busta paga e garantirsi al contempo la piena contribuzione, che aumenterà l'importo dell'assegno futuro.

L'opzione prevede una riduzione del monte orario dal 40% al 60% (limite massimo), mentre risulta accessibile solo a coloro che sono contrattualizzati nel settore privato.

La CGIL prosegue le rivendicazioni: oggi flash mob contro i voucher

Dai sindacati crescono le rivendicazioni riguardanti il lavoro precario ed in particolare la questione dei voucher, su cui si sta discutendo in Parlamento nel merito del DL dignità. "Dopo cinque giorni di presidio unitario davanti a Montecitorio, insieme alle categorie delle lavoratrici e dei lavoratori del turismo, dell'agricoltura e del pubblico impiego saremo ancora in piazza per chiedere ai parlamentari di avere il coraggio di stare dalla parte giusta" spiega la CGIL, intendendo: "quel milione e mezzo di italiani che un anno fa ha detto no al lavoro senza diritti, no alla precarietà, NO ai voucher".

A supporto delle rivendicazioni è stato programmato un flash mob nella giornata di oggi, che si terrà alle 11.00 in Piazza della Rotonda a Roma (davanti al Pantheon).

Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori qualora desiderino aggiungere un commento nel sito o nella pagina Facebook "Riforma Pensioni e Lavoro" in merito alle ultime novità su welfare e previdenza riportate nell'articolo.