Intorno alle Pensioni le voci e le indiscrezioni relative ai provvedimenti di riforma da attuare sono all’ordine del giorno. Nella prossima legge di bilancio dovrebbe entrare la quota 100, la misura che consentirebbe di accedere alla pensione sommando età e contributi previdenziali dei lavoratori. Si tratta della misura promessa da Movimento 5 Stelle e Lega, cioè i due partiti di governo e dai loro rispettivi leader, Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Quest’ultimo ha rilasciato una intervista al noto quotidiano “Il Sole 24 Ore” dove ha dato quasi per scontato l’inserimento della quota 100 nella ormai imminente legge di bilancio.

Nessun passo indietro e nessuna sorpresa quindi, riguardo alla misura tanto attesa. La novità sta nel fatto che Salvini ha parlato di una quota 100 aperta a tutti, senza vincoli e paletti che ne limitino la platea di interessati. Ecco cosa ha dichiarato il Vice Premier al quotidiano economico-politico.

Si torna al liberi tutti della campagna elettorale

Quota 100 per tutti era uno dei cavalli di battaglia ed uno degli slogan più diffusi durante la campagna elettorale dello scorso 4 marzo. Gli addetti ai lavori reputano che la questione previdenziale e le misure promesse per riformare il sistema e superare la tanto odiata riforma Fornero furono tra i fattori decisivi per la vittoria alle scorse elezioni di Lega e M5S.

Adesso però le promesse vanno mantenute, soprattutto perché i due partiti ed i due leader cercano di aumentare il consenso nell’elettorato. Non mantenere le promesse infatti potrebbe portare ad un calo del gradimento dei due schieramenti nei confronti dell’elettorato.

La quota 100 di cui tanto si parlava era per tutti, cioè libera da ogni vincolo, con la possibilità di concedere la pensione a quanti sommando età anagrafica e contributi versati raggiungevano la fatidica quota.

La misura si è scontrata subito con il suo costo elevato che mal si sposa con le casse dello Stato e con i diktat che provengono dal Bruxelles. Al Sole 24 Ore Salvini è tornato a promettere una quota 100 per tutti, senza vincoli e paletti e subito in vigore nel 2019. Secondo Salvini, la misura deve essere emanata così, prima di tutto per rispettare il diritto di chi merita di andare in pensione e poi perché la quota 100 avrebbe ricadute positive sul rilancio occupazionale, sul lavoro dei giovani e sulle aziende che svecchierebbero il parco lavoratori anziani sostituendoli con altri giovani ed evidentemente più produttivi.

La battaglia dei numeri

Fin dalle prime indiscrezioni sulla misura, il costo della stessa per le casse statali ha fatto subito discutere. Secondo l’Inps (accusata da Salvini di fare politica), il costo della misura sarebbe insostenibile non inserendo paletti e vincoli atti a ridurre la platea di potenziali aventi diritto alla quota 100. Una tesi confermata anche da altri analisti e tecnici. Ecco perché nelle ultime settimane sembravano prendere piede le ipotesi di una quota 100 vincolata ad un determinato limite di età e piena di paletti. Come funzionerà la quota 100 è diventato un quesito comune a tanti che seguono con trepidazione le vicende previdenziali. L’ipotesi ancora oggi più probabile, nonostante le parole di Salvini appare quella di una misura che consenta la pensione a partire dai 64 anni di età.

Ci vorranno 36 anni di contributi, tra i quali solo due anni di contribuzione figurativa per andare in pensione con il massimo anticipo concesso dalla misura.

Altre combinazioni possibili saranno con ogni probabilità 65 e 35 o 66 e 34, perché a 67 anni con o senza quota 100, i lavoratori avrebbero diritto alla pensione di vecchiaia con solo 20 anni di contributi versati. Altra ipotesi che appare probabile è quella che la misura sia strutturata fino ad esaurimento risorse, cioè che vengano considerati come soggetti prioritari nella fruizione della misura, coloro che provengono da crisi aziendali ed esuberi. Vincoli che servono per limitare i costi che però secondo Salvini sono assolutamente sostenibili.

Infatti nella sua intervista, il Ministro dell’Interno ha ribadito come mandare in pensione quanti più soggetti possibile significa consentire alle aziende di assumere giovani. Imprenditori con cui il Vice Premier dichiara di aver parlato, avrebbero promesso di lanciare massicci piani di assunzioni se venisse data loro la possibilità di svecchiare l’organico dipendenti mandando in pensione i più anziani. I 6/8 miliardi di costo della quota 100 senza paletti e vincoli di cui parla Salvini, sarebbero riassorbiti, sempre secondo il Vice Premier, dall’aumento dei contributi per lavoro versati dai giovani neo assunti.