Si lavora ancora sul delicato tema delle Pensioni ed in particolare si discute sulla famigerata uscita anticipata con il meccanismo delle quote. Come ipotizzato dal Ministro dell'Interno Matteo Salvini, infatti, per accedere al meccanismo della quota 100 il lavoratore dovrà essere in possesso di almeno 62 anni di età anagrafica unitamente ai 38 anni di versamenti contributivi.

Con la proposta avanzata dal vicepremier della Lega, verrebbe abbassata ulteriormente l'età anagrafica rispetto ai 64 anni di età e 36 anni di contribuzione ipotizzati dai tecnici di Palazzo Chigi per ridurre la platea dei potenziali beneficiari e contenere i costi richiesti dall'intervento.

Stando alle stime dell'istituto Nazionale di Previdenza Sociale, però, l'ipotesi avanzata dal segretario federale della Lega potrebbe comportare un ingente onere pari a 13 miliardi di euro per il primo anno; cifra che è destinata a salire per il 2019 fino a toccare i 20 miliardi.

Brambilla a lavoro sui fondi di solidarietà

E' questo il motivo che spinge l'esecutivo giallo-verde ad approfondire ancora di più la tematica per evitare di creare forti squilibri di stampo economico. Durante le varie discussioni che si susseguono in questi giorni, non è mancato l'intervento da parte dell'esperto in materia previdenziale della Lega, Alberto Brambilla che, stando a quanto riportato dal quotidiano "Il Sole 24 Ore", ha dichiarato di voler utilizzare i cosiddetti fondi di solidarietà come quelli già attivi in diversi settori: dal chimico-farmaceutico al credito, al settore delle assicurazioni e al trasporto pubblico.

Le aziende finanzieranno le uscite

Secondo l'economista della Lega, infatti, si potrebbero utilizzare tali fondi con uno 0,5 % in più pagati per due terzi dalle aziende al fine di anticipare fino a cinque anni le uscite previo accordi con le organizzazioni sindacali. La proposta avanzata dallo stesso Brambilla, inoltre, stabilisce che le aziende partecipanti al meccanismo di Quota 100 e, quindi finanziatori delle uscite, dovranno impegnarrsi ad assumere nuovi lavoratori rientranti soprattutto nella categoria dei più giovani.

Intanto, è già possibile conoscere il numero dei potenziali beneficiari della cosiddetta Quota 100: secondo quanto riferito da "Today", infatti, potranno beneficiare della misura circa 660 mila lavoratori per il primo anno di applicazione e le casse dell'Inps potrebbe sostenere un costo pari a 13 miliardi di euro.