Sulle Pensioni arrivano nuove dichiarazioni dall'opposizione ed in particolare dall'ex Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano. L'esponente Dem ricorda la necessità di disfare la legge Fornero, ma anche di farlo in modo che la nuova situazione possa rappresentare un passo in avanti rispetto all'attuale rigidità del sistema. Nel frattempo anche dal CODS si esprime perplessità in merito alle ultime prese di posizione in arrivo dal Governo circa l'intenzione di avviare la flessibilità previdenziale con gradualità. Una strategia che ha trovato ulteriore conferma anche nelle parole del Ministro dell'Economia Tria durante un suo recente intervento in Parlamento.

Damiano (PD): la riforma Fornero deve essere disfatta, ma bene

Sul superamento della legge Fornero e dell'attuale rigidità normativa nell'accesso alla pensione è tornato a prendere posizione l'ex Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano, il quale ha replicato innanzitutto alle osservazioni giunte nelle scorse ore dall'OCSE. L'Organizzazione internazionale ha chiesto, in particolare, di non toccare la riforma, anche se l'esponente democratico si è sempre dichiarato favorevole ad un intervento ragionato, puntando a "disfarla, ma bene". Una posizione che vede quindi inevitabile attuare pressioni sull'attuale esecutivo al fine di evitare soluzioni che portino a fare un passo indietro, anziché avanti.

Il riferimento va alla quota 100 con vincolo anagrafico, visto che tra l'accesso a 62 o 64 anni di età "c’è la stessa differenza che passa tra il giorno e la notte". Bisogna inoltre evitare che il reperimento delle coperture passi per l'eliminazione di provvedimenti che funzionano, come nel caso dell'APE social (che garantisce l'uscita a partire dai 63 anni di età), oppure della quota 41 senza vincoli di età per chi vive situazioni di disagio.

Oltre a ciò, vi sono tanti altri casi di lavoratori che rischiano di rimanere tagliati fuori delle tutele, come nel caso degli esodati e dell'opzione donna. È su queste tematiche, conclude Damiano, che il Partito Democratico deve costruire la propria opposizione al Governo.

Armiliato (Cods): l'approccio graduale del Governo rischia di disattendere le promesse elettorali?

Dal Comitato Opzione Donna Social si commentano le ultime dichiarazioni del premier Giuseppe Conte, in riferimento all'azione graduale di riforma che l'esecutivo vuole impostare nella prossima legge di bilancio 2019. Nella pratica, si ricorda che il Governo ha intenzione di portare avanti "con gradualità la flat tax, il reddito di cittadinanza e la riforma della legge Fornero". Ma allo stesso tempo la fondatrice Orietta Armiliato evidenzia che le promesse elettorali prevedevano di avviare immediatamente la cancellazione della legge Fornero o il Reddito di cittadinanza". In questo senso, se si impiegasse tutto il quinquennio della legislatura si rischierebbe di disattendere quanto indicato in campagna elettorale, anche se il contratto gialloverde "non menziona alcuna scadenza, né sancisce fra i suoi dettati rubricati un termine entro il quale lo stesso si debba compiere e dunque esaurire e, conseguentemente, integrare/aggiornare".

Pensioni: anche il Ministro Tria parla di misure graduali

Sul fatto di un avvio graduale della nuova riforma pensionistica è intervenuto nelle scorse ore anche il Ministro dell'Economia Giovanni Tria, spiegando che gli equilibri di bilancio verranno confermati. Si punta quindi a mantenere il margine di sicurezza necessario a tranquillizzare i partner internazionali, fissati ad un rapporto dell'1,6% tra deficit e Pil. Tanto che durante il suo ultimo intervento alla Camera l'esponente del Governo ha confermato che "l'obiettivo del governo è quello di assicurare la graduale realizzazione degli interventi di politica economica" previsti all'interno del contratto di Governo, rendendo i provvedimenti compatibili con "le esigenze di mantenere l'equilibrio dei saldi strutturali di finanza pubblica".