La Commissione per l'accesso agli atti amministrativi, istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha stabilito che i docenti hanno il diritto di visionare ed esaminare i documenti relativi ai procedimenti disciplinari avviati nei loro confronti. La Commissione è stata chiamata in causa da una docente pugliese contro la quale è stato intrapreso un processo disciplinare. L'insegnante aveva richiesto, invano, di conoscere nei dettagli gli atti sui quali si fondava questo procedimento, ma l'istanza era stata respinta dal dirigente scolastico del suo Istituto.

La condotta del dirigente scolastico è stata così censurata dalla Commissione perché ritenuta arbitraria, strumentale e mirata ad evitare possibili reazioni legali da parte della docente, la quale, effettivamente, si sarebbe vista precludere la facoltà di conoscere ed acquisire dati ed informazioni fondamentali per l'organizzazione della propria difesa.

La legge n. 241/90 e il diritto di accesso ai documenti amministrativi

La legge 241/90 contiene la disciplina del procedimento amministrativo e i criteri che regolano l'accesso ai documenti per gli individui interessati. Secondo questa normativa, qualsiasi soggetto privato ha facoltà di prendere visione e di estrarre una copia degli atti di un procedimento amministrativo purché dimostri di vantare un interesse diretto, concreto ed attuale.

Sono obbligati a consentire l'esercizio di questo diritto le pubbliche amministrazioni, gli enti pubblici, i gestori di pubblici servizi, le autorità di vigilanza e le amministrazione dell'Unione Europea.

Il diritto di accesso ex artt. 22 e ss. della legge 241/90 non va confuso con il diritto di accesso cosiddetto “civico” previsto dai decreti legislativi n.

33/2013 e n. 97/2016, introdotto con lo scopo di incentivare la partecipazione e il dibattito pubblico, che consente a qualsiasi cittadino (anche se non portatore di un interesse diretto, concreto ed attuale) di ispezionare i documenti delle pp. aa., specialmente in quei casi in cui il dovere di pubblicazione gravante sulle Autorità non sia stato osservato.

La situazione della docente pugliese non rappresenta un caso isolato

L'abuso subito dall'insegnante pugliese non è il solo ad essersi verificato negli istituti scolastici italiani. Recentemente, in Calabria, un altro dirigente scolastico ha ingiustificatamente negato ad una docente la prerogativa di prendere visione di alcuni documenti correlati ad un procedimento disciplinare promosso nei suoi confronti.