Nei prossimi giorni il governo presenterà la legge di Bilancio, dopo la bocciatura ricevuta dall'Unione Europea. Una delle novità dell'ultima ora riguarda la possibile esclusione delle regole che disciplineranno quota 100, simbolo della riforma Pensioni voluta dal governo Movimento 5 Stelle-Lega Nord. Come fa notare il Corriere della Sera, nella bozza più recente viene fatto riferimento soltanto alle risorse pari a 6,7 e 7 miliardi stanziate rispettivamente per il 2019 e 2020. L'impegno per il secondo anno assunto dall'esecutivo sembra dunque smentire le indiscrezioni dei giorni scorsi, secondo cui il provvedimento previdenziale avrebbe avuto una durata di soli 12 mesi.

Le regole di quota 100 attraverso emendamenti o decreto legge

Nel suo approfondimento, il Corriere della Sera ha ipotizzato come il testo della quota 100 possa arrivare per decreto legge oppure tramite appositi emendamenti alla legge di Bilancio. In entrambi i casi dunque dopo la presentazione della legge da parte dell'esecutivo, la quale sarà posta al vaglio delle due Camere nel corso dei prossimi giorni. L'analisi è a cura del giornalista Enrico Marro, l'esperto previdenziale del noto quotidiano diretto da Luciano Fontana.

Al momento, appare confermata la struttura base del pensionamento: 62 anni di età e 38 di contributi, l'unica formula con cui i lavoratori potranno accedere alla pensione mediante quota 100.

Se si ha un'età superiore ai 62 anni, il numero dei contributi richiesti dovrebbe restare invariato a 38 anni. Da qui le ipotesi fatte su quota 101, 102, 103 e 104, calcolando l'età anagrafica (63, 64, 65 e 66 anni) insieme agli anni di lavoro (38 anni). Dovrebbe trovare conferme anche l'indiscrezione relativa al divieto di cumulare la pensione con redditi da lavoro, come sottolineato anche dal Corriere nell'ultima analisi.

Istituito il Fondo per quota 100

La più recente bozza della legge di Bilancio ha istituito il Fondo sia per quota 100 sia per l'introduzione di ulteriori forme di pensione anticipata. Sulla carta, il riferimento potrebbe essere a quota 41. Riguardo al prepensionamento dei lavoratori precoci però, i massimi rappresentanti del governo hanno spiegato in più di un'occasione che bisognerà attenderà il prossimo anno per l'attuazione della misura. Salvini a più riprese ha affermato come la pensione dopo 41 anni di lavoro è l'obiettivo finale della controriforma Fornero, se ne dovrebbe dunque riparlare direttamente nel 2019-2020.