Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi, 14 novembre 2018, vedono arrivare un'ulteriore conferma dall'esecutivo in merito ai provvedimenti inseriti nella LdB 2019, stante la lettera inviata a Bruxelles con la quale si ribadiscono stime e misure. Nel frattempo, dal FMI arriva un nuovo avvertimento sui rischi della quota 100, mentre dall'Inps si evidenzia il Rei come strumento migliore del reddito di cittadinanza. Infine dal CODS si invitano i lavoratori ad effettuare le verifiche della propria situazione contributiva tramite i patronati.
Pensioni anticipate e LdB 2019, il Governo conferma i provvedimenti scrivendo all'UE
Nella serata di ieri, il Governo ha inviato la propria lettera di risposta a Bruxelles, evidenziando la scelta di proseguire senza variare i saldi della legge di bilancio o le stime di crescita previste nel Def. "Stiamo lavorando a una manovra che prevede più posti di lavoro, più pensioni e meno tasse non per tutti, ma per molti italiani. Se va bene all'Europa siamo contenti, sennò tiriamo dritti lo stesso", ha spiegato a tal proposito il ministro dell'Interno Matteo Salvini, di fatto accantonando l'ipotesi di un ripensamento sui conti.
Anche il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, ha di fatto confermato la manovra, e quindi i provvedimenti decisi su pensioni e welfare di cittadinanza, riportando il contenuto della nuova lettera indirizzata all'UE.
"Abbiamo scritto che aumentiamo le dismissioni degli immobili, ci impegniamo a mantenere il 2,4 di deficit ma reddito e pensioni, quota 100, rimborsi a risparmiatori truffati non cambiano e vanno avanti", ha concluso l'esponente pentastellato, ricordando che questo è quanto l'Italia ha bisogno per poter ripartire.
FMI: la Quota 100 un peso per i giovani
Nel frattempo, arrivano ancora critiche dai tecnici internazionali in merito alle nuove misure previste dal Governo nel comparto previdenziale. Il riferimento va alla quota 100 ed ai commenti emersi nella giornata di ieri da parte del Fondo Monetario Internazionale, secondo il quale con la nuova quota 100 si rischia un aumento della spesa pensionistica, e al contempo si andrebbero ad imporre dei pesi ancora maggiori sulle generazioni più giovani.
Questo perché, secondo i tecnici, appare "improbabile che l'ondata di pensionamenti crei altrettanti posti di lavoro per i giovani". Al contrario, l'Italia dovrebbe agire nel senso di una razionalizzazione della spesa e degli eccessi attualmente presenti nel sistema. Per il FMI resta, inoltre, sullo sfondo, il rischio che si avvii una nuova recessione, visti i livelli di debito eccessivamente alti.
Boeri (Inps): meglio il Rei che il reddito di cittadinanza
Sulle nuove misure in corso di preparazione da parte del Governo ed in particolare sui provvedimenti assistenziali, è tornato ad esprimersi il presidente dell'Inps Tito Boeri, che ha indicato come una soluzione migliore il Rei rispetto al reddito di cittadinanza.
A tal proposito, l'economista ha spiegato che "molte cose sono molto vaghe" mentre "è fondamentale il ruolo dei comuni. Sarebbe meglio tenersi il Rei, è l'ipotesi con il costo più basso". Oltre a ciò, Boeri ha sottolineato che "allo stato attuale solo gli annunci hanno determinato una perdita di reddito per i pensionati. In primo luogo per i fondi pensione integrativi che hanno investito in titoli di Stato e hanno perso valore per effetto dello spread. L'altro effetto potenziale è la riduzione della crescita, l'effetto spread è depressivo e pesa su imprese e famiglie. Quindi questi aspetti gravano: abbiamo già danneggiato le pensioni future senza aver fatto nulla".
Armiliato (CODS) invita le iscritte a verificare la propria situazione contributiva
Dal Comitato Opzione Donna Social arriva un nuovo suggerimento destinato alle iscritte, tramite il quale si consiglia di "verificare le situazioni contributive o tramite Inps, eventualmente anche online utilizzando il sito istituzionale e previa richiesta delle credenziali per accedere (pin), o recandovi presso i Patronati oppure ai CAF in modo da avere chiara ma soprattutto certificata la vostra posizione". L'obiettivo è di ottenere un quadro reale della situazione sia in merito ai requisiti di accesso alle misure di flessibilità (come nel caso di opzione donna), sia per quanto riguarda il calcolo del futuro assegno.
A tal proposito, la fondatrice Orietta Armiliato ha evidenziato il messaggio di una lavoratrice che, dopo 35 anni di versamenti, riceve una pensione di 360 euro al mese. "Direi che forse forse, un passo al Patronato, val la pena di essere fatto", ha concluso l'amministratrice del CODS.