Arrivano importanti novità per quanto riguarda la riforma delle Pensioni di cui si parla ormai da diversi mesi. Per evitare che da Bruxelles venga messa in atto la procedura di infrazione, la Lega e il MoVimento Cinque Stelle dovranno ridimensionare la portata della loro riforma ed in particolare quota 100 e reddito di cittadinanza. Vediamo quali sono le principali novità su Quota 100 e reddito di cittadinanza.

Divieto di cumulo di cinque anni

Emerge che il meccanismo di applicazione della quota 100 resta identico. Potranno andare in pensione coloro che centrano la quota 100 tra anni di contributi (38) e anni anagrafici (62).

Gli anni successivi i contributi restano almeno 38. Potrebbe però esserci un cambiamento in alcuni casi ed in particolare si prevede il divieto di cumulo dell'assegno pensionistico con altri redditi. In particolare chi nel 2019 andrà in pensione a 62 anni dovrà sottostare al divieto di cumulo di cinque anni. La buona notizia è però che gli anni del divieto del cumulo scenderanno con il crescere dell'età anagrafica e dunque il divieto cade per chi ha 67 anni ossia anno previsto come requisito per la pensione di vecchiaia.

Sono previste inoltre delle finestre mobili e cioè per contenere la spesa, il pagamento sarà slittato di tre mesi per l'ambito privato e sei mesi per il settore pubblico rispetto al momento in cui si matura il diritto all'assegno pensionistico.

Il carico di spesa di cui dovrebbe farsi carico lo stato sarà di massimo cinque miliardi nel 2019. Si mira dunque alla possibilità di ridurre la platea di beneficiari della quota 100 che consentirebbe di risparmiare tra i 3 e i 4 miliardi. Per attuare la quota 100 infatti potrebbero servire solo 5 miliardi di quelli stanziati proprio perché la platea potrebbe essere più ridotta rispetto alle stime.

Rinvio del reddito di cittadinanza

La necessità primaria è quello di contenere le spese e dunque le uscite. Ciò comporta un rinvio anche del reddito di cittadinanza che potrebbe dunque slittare ad aprile o a giugno. L'assegno potrebbe arrivare fino a 780 euro per i single che decideranno di stipulare il patto di servizio con i nuovi centro per l'impiego.

Per quanto riguarda invece i premi previsti per i tutor questi ultimi li riceveranno qualora un disoccupato riesca ad essere assunto. I tutor infatti aiutano i disoccupati a scegliere il percorso formativo migliore per entrare nel mondo del lavoro. Sul fronte del reddito di cittadinanza il risparmio potrebbe essere di circa un paio di miliardi.