Le ultime notizie sulle Pensioni, ad oggi mercoledì 23 gennaio 2019, sono relative agli ultimi dettagli messi a punto dal governo al testo del maxi decreto pensioni-reddito di cittadinanza, ormai prossimo (almeno così sembrerebbe) alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. I sottosegretari al Lavoro e all'Economia, Claudio Durigon e Massimo Garavaglia, hanno annunciato due novità: il riscatto agevolato della laurea è già pronto ad allargarsi fino ai 50enni e assumerà un peso anche in merito al calcolo dell’assegno pensionistico. Come viene riportato dall'edizione odierna del quotidiano economico 'Il Sole 24 Ore', la fase è ancora interlocutoria, in quanto ieri il testo del Decretone non aveva ancora ricevuto l'autorizzazione dalla Ragioneria dello Stato in merito alle coperture finanziarie.
Quota 100 e reddito cittadinanza, Massimo Garavaglia 'Il mondo non finisce domani, è un decreto'
Il sottosegretario all'Economia e alle Finanze, Massimo Garavaglia, parlando con i giornalisti, ha dichiarato che "Il mondo non finisce domani, è un decreto. Se nel corso dell’esame parlamentare si possono fare delle migliorie ben vengano'. Gli ha fatto eco il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, che ha parlato di 'fase interlocutoria'.
Pace contributiva per raggiungere Quota 100, i costi
Intanto, si comincia a parlare dei costi riguardanti le coperture delle singole misure. Per quanto riguarda la cosiddetta 'pace contributiva', ovvero la possibilità data al lavoratore di poter riscattare periodi contributivi rimasti 'scoperti', questa costerà 130,6 milioni di euro nei primi 6 anni di applicazione, mentre nei 4 anni successivi, il governo ha previsto maggiori entrate per 48,7 milioni di euro.
E' opportuno ricordare come la misura potrà essere sfruttata solo dai lavoratori "contributivi puri", vale a dire da coloro che hanno cominciato a versare all'Inps i contributi a partire dal 1996. Al lavoratore verrà concessa la possibilità di rateizzare l'onere da pagare (massimo 60 rate non inferiori ai trenta euro) e il riscatto non potrà superare le cinque annualità.
Pensioni e reddito cittadinanza: premier Conte 'Mi faccio garante di un patto Stato-cittadini'
Non sono ancora arrivate novità, invece, per quanto riguarda i tempi di trasmissione del decreto al parlamento. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ieri, ha ribadito la volontà del governo di realizzare questo nuovo patto sociale tra i cittadini e lo Stato, un patto di cui il premier si considera garante.
"Io sarò garante dell'attuazione di questo patto" ha dichiarato il Presidente del Consiglio.
Una volta ottenuta l'autorizzazione dalla Ragioneria dello Stato, il Decretone su pensioni e reddito di cittadinanza, dovrà essere esaminato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il quale sarà chiamato a firmare il testo, prima della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.