Il capitolo della riforma previdenziale passa alla verifica dei fatti dopo l'approvazione in legge di bilancio 2019, ed il governo studia la migliore strategia per avviare i provvedimenti inseriti all'interno del pacchetto Pensioni, evitando così il caos di eventuali complicazioni normative. D'altra parte, dal primo gennaio di quest'anno hanno ottenuto valore legale gli adeguamenti al parametro dell'aspettativa di vita, con l'aumento generalizzato di cinque mensilità per tutti i requisiti di accesso alla quiescenza pubblica. Un nodo che, secondo le ultime dichiarazioni del sottosegretario Claudio Durigon, sarà sciolto per i lavoratori precoci dando valore alle promesse di flessibilità avanzate negli scorsi mesi.

Il decreto su Quota 100 e reddito di cittadinanza in approvazione la prossima settimana

Per cercare di fare chiarezza in merito alla situazione occorre, però, partire con ordine, ed in particolare dai due provvedimenti chiave di riforma del welfare e della previdenza previsti nel contratto di governo. Stiamo parlando delle nuove pensioni anticipate tramite la quota 100 e del reddito di cittadinanza. Secondo il sottosegretario Durigon, il decreto riguardante i due provvedimenti sarà approvato entro la prossima settimana.

Una scadenza che però riguarderà inevitabilmente anche le altre opzioni di prepensionamento, visto che tutti i provvedimenti previsti all'interno del pacchetto previdenza saranno inseriti negli stessi decreti.

La proroga retroattiva di Ape sociale e opzione donna ed il congelamento dell'AdV per i precoci

Con lo stesso decreto si dovrebbe quindi concretizzare l'avvio della quota 100, oltre alla proroga dei pensionamenti flessibili tramite Ape sociale (63 anni di età e 30-36 anni di contribuzione) e opzione donna (58-59 anni di età e 35 anni di contribuzione).

Questi ultimi due dovranno avere, nelle intenzioni del governo, un valore retroattivo per ovviare al problema della scadenza formale all'anno passato (in modo da rispettare i criteri e le tempistiche di avvio indicate dal governo tramite numerose dichiarazioni durante la redazione della manovra).

Da notare che il decreto riguarderà anche i cosiddetti lavoratori precoci, che potranno quindi continuare ad usufruire delle pensioni anticipate agli stessi criteri del 2018, pertanto con 42 anni e 10 mesi di lavoro (un anno in meno per le donne) senza l'applicazione di alcun vincolo di tipo anagrafico e dell'adeguamento all'AdV.

Infine l'esecutivo ha in programma di mettere in campo una vera e propria task force per fare in modo di accogliere senza problemi le numerose richieste di pensionamento in arrivo con l'inizio del nuovo anno. "L'Inps sarà pronta a dare le necessarie risposte" ha concluso Durigon, evidenziando che la situazione resta sotto controllo.