La giornata di ieri ha sancito l'entrata in vigore della nuova opzione di uscita anticipata dal lavoro con la quota 100, oltre che la proroga dell'APE sociale e dell'opzione donna. Anche il reddito di cittadinanza è ora ufficialmente una legge dello Stato, con i potenziali richiedenti che attendono di poter sapere quali saranno le modalità con cui inoltrare la propria domanda. La corsa ai provvedimenti attuativi è quindi accompagnata a quella dei pensionandi verso gli sportelli dell'Istituto pubblico di previdenza e dei patronati, che però non sono ancora in grado di fornire adeguati riscontri operativi.
Bisognerà attendere le circolari attuative contenti le istruzioni e la modulistica da utilizzare, sulle quali stanno lavorando congiuntamente la stessa Inps ed il Ministero del Lavoro.
Sul decreto legge riguardante il pacchetto pensioni attese una decina di circolari
Stante la situazione appena descritta, bisogna anche evidenziare che benché il lavoro preparatorio da parte dell'Inps fosse già iniziato in precedenza, l'insieme dei provvedimenti riguardanti il capitolo previdenziale ed il reddito di cittadinanza richiederà perlomeno una decina di circolari. Oltre a ciò, all'Inps spetta ora anche la modifica dei software e dei simulatori che vengono messi a disposizione dei contribuenti tramite il servizio "la mia pensione".
Il passaggio è fondamentale per consentire agli eventuali richiedenti la stima sull'effetto della quota 100 rispetto al valore dell'assegno maturato, anche perché la scelta di anticipare la quiescenza sarà definitiva e irrevocabile (e si legherà al vincolo ostativo sul cumulo con redditi da lavoro dipendente o autonomo).
La Quota 100 ed il Reddito di cittadinanza saranno uno stress test per l'Inps
Oltre a quanto esposto finora, bisogna anche considerare che le pratiche relative alle nuove richieste per la quota 100 ed il reddito di cittadinanza si andranno ad aggiungere al flusso di pratiche di quiescenza ordinarie che l'Inps si trova normalmente a gestire con i diversi meccanismi di uscita dal lavoro già in corso di validità.
Mentre sugli assegni di welfare sarà necessario anche provvedere ad un'ulteriore integrazione con l'amministrazione pubblica ed in particolare i centri per l'impiego e gli uffici della PA locale. Si tratta quindi di un vero e proprio stress test per le capacità operative dell'Istituto di previdenza. Nel frattempo ulteriori novità potrebbero arrivare dal Parlamento, dove il decretone dovrà essere esaminato, discusso ed approvato entro i prossimi 60 giorni. Anche in questo caso si tratta di un passaggio non scontato, visto che dalla stessa maggioranza emergono nuove richieste di intervento. Ad esempio per l'aumento del tetto anagrafico dai 45 ai 50 anni sul riscatto agevolato della laurea. Mentre sullo sfondo resta da affrontare il nodo delle coperture, soprattutto perché l'economia presenta prospettive di recessione che potrebbero complicare le stime effettuate in precedenza dai tecnici dell'esecutivo.