Arrivano i limiti posti dalla Lega al Reddito di cittadinanza. Per evitare il rischio di disincentivare il lavoro si propone un anno di servizio civile e una presenza settimanale di 25 ore a chiunque percepisca il reddito e abbia tra i 18 ed i 28 anni, escluso chi in passato ha già prestato un analogo servizio. La Lega inoltre propone un altro emendamento che prevede di concedere il Reddito di cittadinanza solo a chi abbia versato - per un totale di almeno 24 mesi - imposte e contributi lavorativi nei 10 anni precedenti alla concessione dello stesso.

Ma non è tutto. I leghisti propongono una modifica ulteriore, cioè che il Reddito si possa rinnovare una sola volta. Ad oggi, infatti, la prestazione è concessa per un periodo che non può superare i 18 mesi e che può venire rinnovato dopo una sospensione di un mese. Anche in questo modo, il partito di Matteo Salvini vuole limitare il rischio previsto dal Fondo Monetario Internazionale, che vede nel RDC un disincentivo al lavoro.

In arrivo maggiori controlli della Guardia di Finanza

In attesa dell’entrata in vigore del Reddito di cittadinanza, che rappresenta una delle misure ‘bandiera’ del governo gialloverde, si stanno approntando una serie di misure cautelative da parte della Guardia di Finanza, finalizzate a controllare che i 7 miliardi di fondi pubblici destinati ai bisognosi finiscano nelle tasche di chi davvero li merita.

Attenzione perciò a divorzi, cambi improvvisi di residenza o altro, la misura prevista dal governo non tollererà in alcun modo i 'furbetti'. Per questo motivo verranno effettuati controlli capillari che verifichino il diritto dei richiedenti di percepire il reddito.

Problemi anche per i 'navigator'

Un altro tema che ha provocato polemiche sul Reddito di cittadinanza è l’assunzione dei cosiddetti ‘navigator’, quelle figure professionali che dovranno gestire e seguire ogni singolo caso, dalla concessione del reddito fino alla collocazione nel mercato del lavoro.

Come riferito da Cristina Grieco, coordinatrice degli assessori regionali al lavoro, i 6000 navigator selezionati dall’Anpal potrebbero creare difficoltà organizzative perché andranno a inserirsi in un Ente che al suo interno già conta 654 precari in attesa di collocamento. Inoltre, questa imposizione di nuovo personale rappresenterebbe un’invasione di campo in ciò che dovrebbe competere in via esclusiva alle Regioni.