Le richieste di accesso anticipato alla pensione tramite la nuova quota 100 registrano nuovamente dati in crescita, superando le 67700 unità e confermando ancora una volta l'interesse dei lavoratori in età avanzata che hanno maturato i requisiti previsti dalla legge. Il dato viene confermato dall'Inps attraverso un tweet pubblicato sul social network, con il quale si rimanda alla pagina contenente le istruzioni da seguire per poter avviare la pratica di accesso alla misura di flessibilità.

Pensioni anticipate e quota 100: i dati relativi alle ultime richieste

Per quanto concerne gli ultimi dati comunicati dall'Inps, la quota 100 ha registrato 67738 domande inoltrate da parte dei lavoratori. A livello di differenziazione geografica, Roma continua a mantenersi in testa per il numero di domande, con 5031 richieste di quiescenza. Segue la città di Napoli con 2641 pratiche e quindi troviamo Milano, che ha totalizzato finora 2641 richieste di pensionamento agevolato.

I criteri di accesso alla nuova Q100

Come già evidenziato, all'interno del proprio tweet l'Inps ha rinviato il lettore alla propria pagina web dedicata alla quota 100, contenente le istruzioni da seguire per poter accedere alla misura.

Il meccanismo di prepensionamento è disponibile a partire dai 62 anni di età e dai 38 anni di contribuzione, mentre la domanda di accesso può essere inoltrata sia direttamente presso il sito o il call center dell'Inps (disponendo del Pin identificativo necessario per poter accedere alla propria area riservata), sia attraverso la consulenza di un patronato.

Tutte le informazioni da sapere a livello operativo sono contenute all'interno del messaggio n. 395, diffuso dall'Istituto lo scorso 29 gennaio 2019. Nel frattempo prosegue presso il Parlamento l'iter di conversione in legge del decreto provvisorio con il quale si è resa operativa l'opzione. Il Governo ha già espresso l'intenzione di voler allargare la platea dei potenziali beneficiari, pertanto per comprendere l'evoluzione del trend di richieste sarà interessante continuare a monitorare anche l'evoluzione del procedimento parlamentare.

Resta infatti implicito che molti lavoratori potrebbero essere in attesa della conversione definitiva in legge prima di procedere con la richiesta di licenziamento e la contestuale domanda di uscita flessibile dal lavoro (soprattutto nel settore pubblico, dove l'Inps non accetta domande di licenziamento con riserva).