Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 22 febbraio 2019 vedono arrivare un importante traguardo per le richieste di uscita dal lavoro tramite la quota 100, con il superamento delle 60mila domande inoltrate all'Inps. Nel frattempo il Governo convoca i sindacati per un confronto sui temi chiave riguardanti la previdenza, mentre dall'opposizione si chiede di effettuare modifiche all'impianto del decreto per allargare la platea dei beneficiari della flessibilità previdenziale. Un intervento ritenuto essenziale per evitare che possano aumentare nuovamente le disuguaglianze.
Pensioni flessibili, per la Q100 superate le 60mila domande
Cresce senza sosta il numero di pratiche inviate dai lavoratori per la nuova opzione di quiescenza a partire da 62 anni di età e con 38 anni di versamenti. Gli ultimi dati in arrivo dall'Inps confermano il traguardo delle 60mila richieste. Più precisamente, alle ore 13:00 di ieri 21/02 il numero di domande comunicato dall'Istituto pubblico di previdenza corrispondeva a 60704. Si rilevano anche i trend già indicati negli scorsi giorni, a partire dalla sorpresa di natura geografica: la maggior parte delle richieste continua infatti a pervenire dal Sud Italia, quando le ipotesi iniziali (legate soprattutto alla necessità di maturare un'elevata anzianità contributiva) facevano presupporre per uno sbilanciamento in favore dell'Italia settentrionale.
Confermata anche la corsa verso l'Inps dei lavoratori pubblici (con un numero praticamente equivalente di richieste rispetto al settore privato), mentre dal punto di vista della situazione lavorativa si registrano molte domande da parte di chi è rimasto disoccupato in età avanzata.
L'esecutivo convoca i sindacati sul nodo previdenziale
Nel frattempo dal Governo arriva la convocazione dei sindacati. Lo conferma l'ANSA attraverso un'agenzia giunta nel pomeriggio di ieri, nella quale si indica la data del prossimo 25 febbraio. Il confronto riguarda la piattaforma composta da Cgil, Cisl e Uil ed avrà luogo presso il Ministero del Lavoro alle ore 10:00.
Il tema che sarà affrontato durante la riunione è la riforma del sistema previdenziale. All'interno di un comunicato, le parti sociali evidenziano soddisfazione per il riavvio delle trattative, auspicando che il nuovo confronto possa "porre le basi" per un dialogo in grado di produrre cambiamenti sulle tematiche rilanciate da tempo dalla piattaforma. In particolare, ribadiscono "che Quota 100 rappresenta, nel prossimo triennio, un'opportunità per i lavoratori e le lavoratrici che ne potranno usufruire", ma allo stesso tempo "rimangono fuori migliaia e migliaia di uomini e, soprattutto, di donne che per la loro tipologia occupazionale difficilmente riescono ad arrivare a 62 anni e 38 di contributi.
Si pensi al lavoro stagionale e discontinuo, ai lavori nei settori del commercio, turismo, agricoltura, edilizia".
Damiano (PD): sul decretone servono modifiche per evitare l'aumento delle disuguaglianze
Dall'opposizione prosegue il pressing riguardo gli interventi di flessibilità in uscita dal lavoro prodotti con il cosiddetto "decretone". A tal proposito, Cesare Damiano avverte l'esecutivo sul fatto che "senza correzioni al Decretone si aumentano le diseguaglianze nella flessibilità previdenziale e nelle tutele ai più poveri”. Secondo l'esponente democratico, la quota 100 e gli assegni di cittadinanza non sono sufficienti "per dire che si sta dalla parte dei più deboli". Ed anzi, nella misura in cui queste misure escludono dall'Inps una parte dei lavoratori in stato di disagio ed in età avanzata si risulta sulla strada sbagliata.
È il caso già citato delle tante persone che non riescono a raggiungere il requisito dei 38 anni di versamenti, ma il riferimento va anche alle donne, ai disoccupati, ai lavoratori dell'edilizia ed agli stagionali, oltre che agli esodati in attesa di salvaguardia.