Le ultime novità ad oggi 21 febbraio 2019 vedono arrivare nuovi aggiornamenti in merito al numero delle domande di uscita anticipata dal lavoro tramite la quota 100. Nel frattempo il Governo ha trovato un accordo sul nome del nuovo presidente Inps, mentre dall'opposizione prosegue il pressing sulla necessità di offrire maggiori tutele alle donne. Infine, sulla stessa tematica appaiono anche le rivendicazioni in arrivo dal Comitato Opzione Donna Social.

Pensioni flessibili, la Quota 100 vicina alle 58.000 richieste di uscita

L'Inps aggiorna ormai quotidianamente il numero delle domande di uscita dal lavoro che riceve rispetto alla nuova pensione anticipata tramite la quota 100.

Per quanto riguarda i dati più recenti, l'Istituto pubblico di previdenza informa nella serata di ieri che le pratiche totali presentate finora sono 57.982. Di queste, 21.301 sono riferibili a lavoratori dipendenti del settore privato e 20.528 del pubblico, mentre 4.572 risultano commercianti e 4.714 artigiani. Ricordiamo che la quota 100 consente l'uscita anticipata dal lavoro a partire dai 62 anni di età e con almeno 38 anni di contribuzione, purché si rinunci alla prosecuzione dell'attività lavorativa o alla percezione di redditi da lavoro autonomo.

Sull'Inps l'esecutivo trova l'accordo, la presidenza a Tridico

L'esecutivo ha trovato la quadra sulla nomina del nuovo presidente Inps: il ruolo sarà occupato da Pasquale Tridico, che però occuperà prima la funzione di commissario.

Il consulente di Luigi Di Maio ha avuto un ruolo centrale nell'avvio del nuovo reddito di cittadinanza ed in precedenza era stato suggerito anche come eventuale ministro del Lavoro di un possibile Governo a 5 Stelle. Tridico è nato il 21 settembre del 1975 a Scala Coeli (in provincia di Cosenza); è un economista ed un docente all'Università di Roma Tre.

Con il prossimo passaggio di consegne si chiuderà la presidenza di Tito Boeri, rimasto alla guida dell'Inps dal 2014 fino al 2019.

Rotta (PD): sulle pensioni il Governo è nemico delle donne

Dall'opposizione prosegue il pressing sulla riforma del sistema previdenziale proposta dal Governo ed in particolare sul fenomeno del gender gap.

Secondo quanto evidenziato dall'On. Alessia Rotta (PD), "il governo si dimostra, ancora una volta, nemico delle donne. A causa di disaccordi nella maggioranza la Lega ritira gli emendamenti al decretone che portavano modifiche pensionistiche in favore delle donne con figli". La vice presidente dei deputati Dem parla quindi di "un governo maschile e maschilista", evidenziando che nella scorsa legislatura si è lavorato molto per la tutela delle donne, della maternità e delle neo mamme.

Armiliato (CODS): i bisogni delle donne a questo esecutivo non interessano

Anche dal Comitato Opzione Donna Social arriva una forte critica alle proposte d'intervento dell'esecutivo riguardanti la flessibilità previdenziale.

La fondatrice Orietta Armiliato ha evidenziato all'interno di un recente post le criticità, iniquità e storture per l'accesso alla pensione anticipata tramite opzione donna, tra cui il mancato cumulo, il problema legato all'erogazione del TFS per le lavoratrici pubbliche e la necessità di rendere maggiormente accessibile il riscatto di laurea, così come la possibilità di garantire l'accesso anche alle nate del 1961. "Sono state inviate e-mail agli indirizzi istituzionali e messaggi alle diverse caselle private ma, nessuno dei membri della maggioranza ha riscontrato i nostri appelli (i messaggi sono stati tutti regolarmente recapitati). Mi limito solo a dire che, evidentemente, i bisogni delle donne a questo esecutivo non interessano", ha quindi specificato l'amministratrice del CODS.