A giorni dovrebbe essere presentato dal Governo un nuovo disegno di legge per l'indizione di un concorso avente ad oggetto l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole italiane. Il Governo avrà quindi l'arduo compito di mettere mano in un campo lasciato per troppo tempo in una fase di stallo. A tal proposito appare opportuno considerare che sono ormai trascorsi circa 14 anni dall'ultimo concorso inerente l'insegnamento della religione cattolica, un lasso di tempo che ha scatenato tantissime critiche, sia da parte dei docenti di religione che devono svolgere il loro ruolo in maniera precaria che dai sindacati che sono sul piede di guerra.
La situazione attuale
Partiamo dal presupposto che la figura dell'insegnante di religione, molte volte bistrattata, è molto simile a quella degli altri docenti presenti nelle Scuola pubblica, dalle elementari fino al completamento del secondo ciclo di istruzione. Come dicevamo in precedenza, il concorso per questa figura manca ormai da troppo tempo. Ciò ha portato alla creazione di un vero e proprio esercito di precari, che viene fuori da una graduatoria stilata dalla Cei (Conferenza Episcopale Italiana), che rilascia l'abilitazione per l'insegnamento. Quindi dall'ultimo concorso, in virtù delle esigenze che si sono avvertite, gli incarichi sono stati conferiti annualmente, ossia a tempo determinato.
Da tale prassi ne esce fuori un dato che lascia sbigottiti: i docenti di religione con contratto a tempo indeterminato sono circa 12.114, mentre quelli precari sono all'incirca 15.218. Anche l'ultima riforma introdotta dalla legge 107 del 2015, c.d. della Buona scuola, che ricordiamo ha avuto il pregio di mettere a ruolo circa 100.000 precari, non ha interessato tale categoria di insegnanti.
Come sarà il nuovo concorso e cosa prevederà
Il sottosegretario all'Istruzione Lorenzo Fioramonti ha dichiarato che il concorso per tale categoria di docenti si svolgerà secondo quanto previsto dalla normativa vigente: esso, infatti, sarà ordinario e non riservato. Purtuttavia, appare opportuno ricordare che, all'interno del predetto concorso, sarà prevista una corsia preferenziale per i docenti che hanno svolto almeno 3 anni di servizio, anche non consecutivi negli ultimi 10 anni.
Secondo l'emendamento presentato, il concorso si svolgerà esclusivamente in modalità orale. Inoltre, non sarà richiesto il superamento di alcuna prova in lingua inglese, dal momento che l'insegnamento della religione cattolica verrà effettuato solo in lingua italiana. Il Governo quindi sta cercando di trovare un'adeguata soluzione a una grossa problematica che gravita attorno al mondo della scuola. Problematica che interessa, come abbiamo potuto vedere, un grande quantitativo di docenti.