Si allarga la platea per il Reddito di cittadinanza. Tra le novità introdotte dal Decreto Crescita, infatti, c'è anche l’introduzione di un calcolo ISEE più flessibile che avrà come effetto quello di permettere l’accesso al beneficio anche a chi ha perso il Lavoro recentemente. Questo sarà possibile grazie ad una doppia opzione di calcolo dell’ISEE ordinario con la possibilità di scegliere più conveniente. Una opzione che dovrebbe risolvere il problema dei disoccupati che non erano rientrati nella soglia prevista per ottenere il Reddito di cittadinanza in quanto avevano percepito un reddito fino a pochi mesi prima.
ISEE corrente più flessibile per il reddito di cittadinanza
Il Dl Crescita approvato dal Parlamento introduce, quindi, delle novità che rendono meno rigidi i requisiti per il rilascio dell’ISEE, in particolare per quanto riguarda l’indicatore corrente al quale si ricorre per aggiornare l’ISEE ordinario in caso di rilevanti modifiche del reddito conseguenti ad eventi quali la perdita del posto di lavoro.
Fino all’entrata in vigore del Dl Crescita, l’aggiornamento dell’indicatore poteva essere richiesto solo nel caso in cui si verificavano contemporaneamente due eventi: la variazione della situazione lavorativa di almeno uno dei componenti del nucleo familiare nei 18 mesi precedenti e una oscillazione negativa del reddito familiare superiore al 25%.
La novità introdotta dal Decreto Crescita prevede che i due requisiti possano verificarsi anche singolarmente.
Perché entri in vigore il nuovo sistema di calcolo, bisognerà attendere che siano trascorsi 15 giorni dall’approvazione del nuovo modello DSU necessario per la richiesta dell’ISEE corrente.
Un’altra importante novità introdotta dal dl appena approvato dal Parlamento, prevede che i richiedenti possano scegliere di calcolare l'ISEE ordinario in base ai valori del secondo anno precedente la richiesta oppure decidere di effettuare il calcolo utilizzando i valori dell'anno precedente, come è stato fino ad ora.
Nel Dl Crescita, agevolazione per chi perde il lavoro
In definitiva, il cittadino potrà decidere di optare per la soluzione a lui più conveniente ai fini di rientrare nei parametri previsti per la concessione del Reddito di cittadinanza.
Si tratta di una risposta pratica, come affermato dal vicepremier Luigi Di Maio, ai problemi sollevati da alcuni disoccupati che si erano visti negare l’assegno in quanto il loro ISEE era superiore alla soglia limite a causa degli ultimi stipendi percepiti nel 2017. Con nuovo sistema di calcolo, potranno accedere alla misura anche i disoccupati percettori di sussidio o senza lavoro da oltre 18 mesi, allargando, di fatto, la platea.