Niente pensione anticipata a quota 41, la misura ancora in vigore per i contribunti precoci, e un lavoratore lombardo ha dovuto quindi "ripiegare" su quota 100. A 63 anni e con tanti anni di lavoro come carpentiere, il lavoratore ha dovuto scegliere la pensione con uscita a quota 100 perché all'atto della domanda per la quota 41 dei precoci ha scoperto di avere 40 anni di contributi e non 41 come si aspettava. Il suo datore di lavoro non ha provveduto, per l'ultimo anno, ai versamenti dovuti.

La storia del lavoratore in uscita da lavoro è stata riportata da Repubblica, nell'edizione locale di Milano e riporta il ventaglio di possibilità che hanno i lavoratori per andare in pensione anticipata, soprattutto per i contribuenti che abbiano iniziato a lavorare in giovane età.

Pensioni anticipate: lavoratore sceglie quota 100 perché non rientra nella quota 41 dei precoci

Il lavoratore si aspettava di poter andare in pensione anticipata con la quota 41, una delle dodici possibilità di uscita a sessant'anni o poco più previste dall'ordinamento italiano per lasciare il lavoro. L'attuale quota 41 dei precoci prevede un numero corrispondente di anni di contributi (dei quali, almeno uno deve essere stato versato prima dei 19 anni di età). Il contribuente i 41 anni di versamenti li aveva maturati ad ottobre del 2018, ma andando a vedere la situazione contributiva per fare domanda di pensione all'Inps si è reso conto che nell'ultimo anno di lavoro non erano stati versati i contributi necessari dalla cartiera di Mantova per la quale lavorava.

E cosi è stato anche per un altro centinaio di dipendenti.

L'alternativa che si è presentata al lavoratore è quella di andare in pensione anticipata con quota 100, la misura introdotta dalla riforma delle Pensioni della Lega di Matteo Salvini e dal Movimento 5 Stelle nella precedente legge di Bilancio. Dopo 45 anni di lavoro e con 41 in regola (poi risultati 40), il lavoratore ha potuto, in ogni modo, riparare sulle pensioni a quota 100 dove di anni di contributi ne sono richiesti 38, oltre all'età minima di 62 anni al momento della domanda di pensione.

Pensione anticipata, scelta quota 41 precoci e quota 100: le due modalità di uscita

Tuttavia, andare in penisone anticipata con quota 100 non era la prima scelta del lavoratore che, adesso, è in causa tramite il sindacato Cgil con l'Inps per vedersi riconosciuto l'anno di contributi andato perduto. Rispetto alle pensioni a quota 41 dei lavoratori precoci, il capentiere con la quota 100 ha perso circa 70 euro mensili di assegno di pensione.

Per arrivare alla quota 41 dei lavoratori precoci, invece, avrebbe dovuto lavorare ancora tutto il 2019, con un anno in più di età non richiesto, tra l'altro, dalla normativa della quota 41. Infatti, secondo la legge che ha istituito la pensione dei precoci, al compimento dei 41 anni di contributi i lavoratori possono andare in pensione purché abbiano versato almeno un anno di contributi entro i 19 anni di età.