La prossima legge di bilancio potrebbe prevedere un ulteriore ampliamento di chi può riscattare gli anni di studi universitari in via agevolata. Sono queste le ultime indiscrezioni in arrivo dal governo per il comparto previdenziale, dopo l'inizio delle discussioni ufficiali della nuova finanziaria. Il conto alla rovescia per la presentazione della Nadef (la nota di aggiornamento del documento di economia e finanza) è ormai partito, visto che la scadenza è fissata al prossimo 27 settembre 2019. In tale data il provvedimento dovrà essere presentato in parlamento, mentre entro il prossimo 15 ottobre la finanziaria dovrà essere inviata all'attenzione della Commissione Europea e dell'Eurogruppo.

Infine, il testo tornerà al 20 ottobre in Parlamento, per l'avvio della discussione. I tempi sono quindi piuttosto stretti e appare chiaro che le notizie su quali saranno gli effettivi interventi di riforma del settore previdenziale diventano sempre più concrete.

Pensioni flessibili, l'ipotesi di un nuovo riscatto light della laurea

Visti i criteri sempre più stringenti di accesso alla pensione, per coloro che hanno portato a termine gli studi universitari il riscatto light della laurea si prospetta come un'ipotesi interessante. Il provvedimento ha riguardato di recente tutti i lavoratori che risultano inseriti nel sistema contributivo puro. In circa un quadrimestre di funzionamento l'Inps ha ricevuto al riguardo oltre 30mila domande.

Il sistema prevede attualmente la possibilità di riscattare fino a cinque anni di studi (che corrispondono all'attuale laurea magistrale), versando un massimo di 5239,74 euro per ogni anno. È possibile anche frammentare l'esborso con una rateizzazione massima decennale. Al momento restano però esclusi da questa agevolazione tutti i lavoratori inseriti nel sistema misto.

Visto il successo dell'iniziativa, il governo giallo-rosso starebbe quindi pensando di ampliare la platea estendendo questa possibilità anche a coloro che hanno iniziato a lavorare prima del 1996.

Quota 100 verso una conferma della sperimentazione fino al 2021

L'altro punto importante emerso in questi giorni è la conferma delle pensioni anticipate tramite quota 100 fino al termine della sperimentazione.

L'opzione dovrebbe quindi rimanere in vigore fino al termine già previsto dallo scorso esecutivo, ovvero il 31 dicembre 2021. Resta però sempre possibile un intervento di modifica sui requisiti di accesso, oppure sulle finestre che attualmente regolano la data di maturazione dell'assegno. Dall'esecutivo negli scorsi giorni è emersa comunque l'intenzione di confermare il provvedimento nei suoi principi di funzionamento generali, in modo da non creare discriminazioni tra lavoratori e non dar luogo a nuovi esodati.