Via libera alle assunzioni Ata dal 1° gennaio 2020 e stop agli appalti di pulizia esterni nelle scuole. I lavoratori delle ditte di pulizie verranno assunti nel profilo del collaboratore scolastico. La conferma arriva a seguito dell'incontro che si è svolto oggi al Miur tra Cisl, Uil, Cgil e Usb. Lo stop all'esternalizzazione dei servizi di pulizia era stato stabilito dalla legge di bilancio 2019, ma negli ultimi mesi, considerato anche il diverso quadro politico del Paese, si era in forse circa le tempistiche per la pubblicazione del decreto, che avrebbe dovuto dare inizio al concorso per titoli e colloquio.

Come avverranno le assunzioni Ata

Niente concorso, o meglio niente prova orale per le assunzioni Ata: verrà stilata una graduatoria regionale in base ai titoli posseduti dai candidati, culturali e di servizio. In questo modo si fa sì che la procedura concorsuale, inizialmente prevista, considerata troppo lunga per i tempi ormai ristretti, venga eliminata. La maggiore preoccupazione per i lavoratori era infatti, nell'ultimo periodo, che non si riuscisse a rispettare i tempi previsti per le stabilizzazioni dalla legge di bilancio. Senza il colloquio invece si fa in tempo ad assumere i 'nuovi' collaboratori scolastici a gennaio e, inoltre, si va a risparmiare sulle spese delle commissioni di valutazione del personale.

La tempistica della legge di bilancio, grazie a questa modifica, viene perciò rispettata. A breve verrà pubblicato il decreto interministeriale contenente tutti i dettagli sull'internalizzazione dei servizi di pulizia: il bando sarà unico.

Requisiti selezione Ata

La selezione degli ex lsu e appalti storici avverrà con i requisiti già annunciati nella legge di bilancio 2019: dieci anni di servizio svolto anche non continuativi, purché siano inclusi gli ultimi due anni (2018/2019); essere assunti in qualità di dipendente a tempo indeterminato delle ditte di pulizie.

Per ciò che riguarda il requisito scolastico, sarà valida la licenza media e sarà necessario avere l'idoneità fisica. Il punteggio massimo per i titoli culturali sarà di 10 punti, quello per il servizio 60. Saranno invece esclusi i lavoratori con carichi pendenti che impediscono l'assunzione nel pubblico impiego. I posti che i lavoratori occuperanno sono quelli dell'organico accantonati, ma una volta sbloccati e resi liberi dal personale delle ditte che andrà in pensione potranno essere disponibili per il personale Ata presente in graduatoria.

Molti lavoratori sono infatti prossimi alla pensione, e, come aveva spiegato l'onorevole Luigi Gallo, si va in questo modo ad aumentare i posti per tutto il personale Ata.

Nel frattempo il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto salva-precari.