Nuovi bandi di concorso per lavorare nelle università italiane. La possibilità per diventare docente in ambito universitario è il risultato di due decreti ministeriali firmati dall’ex Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, che hanno ricevuto l’ok della Corte dei Conti e dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. La legge di Bilancio 2019 non consentiva fino ad ora l’avvio di nuovi bandi, ma da dicembre prossimo le università saranno sciolte da questo vincolo e potranno procedere alla loro pubblicazione. Secondo quanto indicato dal MIUR, potranno essere assunte 2.444 figure tra ricercatori, professori ordinari e associati.
Le università che potranno bandire i concorsi grazie ai 'punti organico'
Gli atenei italiani, quindi, potranno assumere nuovo personale, andando incontro alle esigenze di migliaia di precari, in attesa da tempo, di una più congrua e idonea sistemazione professionale in ambito universitario. Tendenzialmente tutti gli atenei e le accademie avranno la possibilità di assumere nuovi professori. Il sistema terrà conto, però, dei cosiddetti ‘punti organico’ che danno, solo a determinate università, un raggio di azione e di manovra più ampio. Tra queste troviamo la Federico II di Napoli, La Sapienza di Roma e l’Alma Mater di Bologna. In pratica tutti quegli atenei caratterizzati da un buon rapporto tra affluenza e rendimento economico e nelle quali nasce la necessità di assumere nel loro organico un numero maggiore di ricercatori e professori.
I punti organico vengono calcolati in relazione ad una serie di fattori tra i quali il turn over e il bilancio dell’ateneo. Le università che risulteranno funzionare meglio, quindi, avranno maggiori finanziamenti per assumere.
Sblocco dei concorsi nelle università italiane
Come abbiamo visto le università Italiane sono state finora bloccate nel poter bandire nuovi concorsi.
La legge di bilancio del 2019, effettivamente, ha impedito la loro pubblicazione e di conseguenza l’assunzione di nuovo personale. I nuovi decreti daranno il via alle assunzioni di circa 2.400 nuovi docenti che, a loro volta, potranno dare spazio ed essere supportati da altrettante figure tra ordinari, ricercatori e associati con contratti di prima o seconda fascia a tempo indeterminato così come prevede il provvedimento del governo.
Gli aspiranti professori universitari saranno circa 30mila e, per poter accedere ai concorsi, dovranno risultare avere i giusti requisiti e una valida abilitazione. Una novità in arrivo dal governo è la proroga dell’Abilitazione scientifica nazionale, che avrà validità fino a 9 anni. La decisione, è stata introdotta nel decreto approvato giovedì scorso dal Consiglio dei Ministri e che determinerà una platea più ampia dei possibili candidati al ruolo di professore universitario.