All'interno del dibattito se abolire o meno le Pensioni anticipate a quota 100 si inseriscono i numeri: precisamente quelli dell'Osservatorio sui Conti Pubblici di Carlo Cottarelli, secondo i quali le nuove pensioni anticipate con quota 100 del prossimo anno saranno appena 34 mila. Poche rispetto ai lavoratori andati in pensione nel 2019 che sono nell'ordine di centinaia di migliaia, ma comunque in numero inferiore rispetto alle aspettative di inizio anno sulla misura voluta da Matteo Salvini e da Luigi Di Maio.

E così si scopre, secondo i calcoli dell'Osservatorio, che eliminare le pensioni a quota 100 avvantaggerebbe le casse dello Stato per un risparmio tutto sommato contenuto che va dai 500 milioni al miliardo di euro al lordo delle tasse sui trattamenti pensionistici, tra i 425 e gli 850 milioni se le cifre vengono prese al netto.

Pensioni anticipate: ultime novità di oggi su uscita a quota 100 nel 2019 e 2020

Secondo i numeri diramati dall'Osservatorio di Cottarelli, le pensioni anticipate con quota 100 avrebbero dovuto portare all'uscita 269 mila lavoratori nel 2019. In realtà, le domande presentate a fine settembre scorso sono state poco meno di 185 mila e quelle valutate positivamente, in attesa che l'Inps dia un esito definitivo, sono state 114 mila.

Considerando che l'esito dell'Inps porta a scartare, mediamente, il 18 % delle domande, si può prevedere che, entro la fine dell'anno, le domande di uscita accolte con la quota 100 saranno tra le 150 e le 160 mila. Una cifra di gran lunga inferiore rispetto alle stime fatte nella relazione tecnica accompagnatoria della misura di uscita all'età minima di 62 anni in presenza di almeno 38 anni di contributi versati che parlava, per l'appunto, di 269 mila pensionamenti.

Tuttavia, i pensionati di questo canale a fine 2020 si stimano in 303 mila lavoratori, ma questo dato non va ad aggiungersi a quello del 2019, ma ne comprende già i contribuenti andati in pensione con la misura quest'anno. Dunque, secondo le stime, solo 34 mila nuove pensioni con quota 100 sarebbero previste per il prossimo anno e il numero ridotto ha delle spiegazioni tecniche.

Pensione anticipata: incertezza quota 100 con requisiti minimi a 62 anni e 38 di contributi

La prima motivazione del basso numero di contribuenti che, nel 2020, andrà in pensione anticipata con quota 100 è da ricercarsi nei requisiti di uscita. Infatti, buona parte dei contribuenti che quest'anno ha presentato la domanda di pensione a quota 100 aveva i requisiti più elevati rispetto al minimo richiesto, tanto è vero che la quota raggiunta, in tantissimi casi, è stata pari a 101 o a 102.

Le proporzioni di uscita delle età e delle quote dell'Osservatorio di Cottarelli trovano conferma negli ultimi dati diffusi dall'Inps riguardanti il numero reale delle domande presentate fino a settembre 2019 della quota 100. Dall'analisi reale, si scopre che, dei circa 185 mila richiedenti (esattamente 184.890), 71.831 hanno un'età fino a 63 anni, 78.896 superano i 63 anni ed hanno entro i 65 anni e 34.163 superano i 65 anni. Dunque, con i contributi minimi a 38 anni, la quota 100 si eleva di uno, due o anche tre punti. Lo studio di Cottarelli prende in esame solo i contribuenti che nel 2020 matureranno la i requisiti della misura nell'arco dei 365 giorni e, dunque, sono da escludersi i lavoratori che, avendo un'età superiore ai 62 anni oppure un numero di anni di contributi ben maggiore rispetto ai 38 richiesti, avrebbero la possibilità di uscita con la pensione di vecchiaia a 67 anni oppure con la pensione anticipata calcolata con i requisiti della riforma Fornero (42 anni e 10 mesi di versamenti).

Contribuenti in questa situazione, con un ventaglio di possibilità di uscita più ampio rispetto ai lavoratori che a malapena raggiungono i requisiti della quota 100, non sono compresi nelle stime. Anche perché tra gli esclusi rientrano anche i lavoratori che la quota 100 l'hanno maturata già nel 2019 ma hanno preferito rimanere sul posto di lavoro rimandando l'uscita all'anno successivo. Considerando queste casistiche, dunque, il numero effettivo delle pensioni anticipate a quota 100 del 2020 potrebbe essere più elevato di 34 mila, ma di quanto non si hanno delle stime precise al riguardo.

Le uniche ipotesi parlano di un quinto dei lavoratori che abbiano diritto alla quota 100 nel 2019 (i 269 mila stimati ad inizio anno): dunque ai 34 mila potrebbero aggiungersi, potenzialmente, fino a 60 mila contribuenti.

Ma sulla loro scelta di uscita incideranno vari fattori tra i quali, come sottolineato da Alberto Brambilla qualche settimana fa stimando il numero di nuovi pensionati da quota 100 per il 2020 in 50 mila, l'appartenenza al sistema previdenziale misto che decurta l'assegno di pensione rendendo meno vantaggiosa la quota 100.