Dai sindacati emergono i primi commenti in merito alla presentazione della nota di aggiornamento al Def. Le impressioni iniziali sono caute, anche in attesa di poter approfondire i dettagli sui provvedimenti decisi dal nuovo governo giallo-rosso, ma nonostante ciò si rileva preoccupazione soprattutto rispetto all'impostazione generale del documento e ai riscontri parziali sulle richieste avanzate dalle parti sociali. Secondo quanto riportato all'interno di una nota diffusa da Carmelo Barbagallo, "la nostra prima impressione è che il documento risponda solo in minima parte all'esigenza di sviluppo e crescita della nostra economia".

Riforma pensioni: apprezzamento per l'intenzione di prorogare opzione donna e ape sociale

In merito al comparto previdenziale, Barbagallo ha commentato comunque in modo positivo l'intenzione di prorogare alcune misure di flessibilizzazione per l'accesso all'Inps in scadenza nel mese di dicembre di quest'anno. "Di un certo interesse appaiono la ripresa degli investimenti pubblici, l'intenzione di interrompere i tagli per la sanità e la proroga dell'Ape sociale e di Opzione donna", ha suggerito l'esponente della Uil all'interno della propria nota, pur rimarcando la perplessità sui "chiaroscuri" rilevati. Anche per questo si chiede un cambio di passo all'interno della stesura della legge di bilancio 2020.

Preoccupazione sull'assenza del taglio delle tasse ai pensionati

Per chi, invece, è già in pensione il leader della Uil esprime tutta la propria preoccupazione rispetto ad una tematica che è stata portata in numerose occasioni all'attenzione del governo e che non ha ancora visto un riscontro positivo all'interno del Def. Si tratta del taglio delle tasse sugli assegni previdenziali, che figura purtroppo come "totalmente assente".

Manca inoltre "un riferimento al rinnovo dei contratti pubblici", un capitolo atteso da tempo. Barbagallo ha quindi voluto sottolineare il fatto che negli ultimi anni i pensionati "hanno subito anche il blocco della rivalutazione" dei propri assegni. Serve quindi "un segnale di inversione di tendenza per oltre 15 milioni di cittadini che sono stati trattati come bancomat".

Mentre per il sindacalista altrettanto insufficiente è anche il taglio delle imposte che si prospetta in favore dei lavoratori dipendenti, così come risulta timido l'intervento promesso al fine di contrastare il fenomeno dell'evasione fiscale. In conclusione, dalla Uil si attende un riscontro alle rivendicazioni dei sindacati, anche considerando la delicatezza del momento dovuta al difficile contesto economico. Un elemento sostenuto dalle stime "poco incoraggianti" diffuse di recente rispetto alla crescita del prodotto interno lordo nel corso del 2019.