Si arricchisce di nuove informazioni e prese di posizione l’acceso dibattito sulla riforma delle Pensioni e in particolare sulla Quota 100, la misura sperimentale che consente di accedere al trattamento previdenziale in anticipo rispetto ai requisiti attualmente richiesti dalla legge Fornero. Se con quest’ultima si può andare in pensione a 67 anni più 20 anni di contributi, con Quota 100 si può uscire dal lavoro a 62 anni con 38 anni di anzianità contributiva. A parlare oggi delle risorse relative a quella che, insieme al reddito di cittadinanza, rappresenta una delle misure simbolo del precedente governo gialloverde è il ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri.
Pensioni Quota 100, nuovo intervento del ministro dell’Economia e Finanze
Il governo italiano "congelerà temporaneamente – ha scritto nella risposta all'Europa il ministro dell'Economia e delle Finanze - sulla legge di Bilancio 2020 la spesa relativa a Quota 100 equivalente alla differenza tra le stime prudenti sugli anni 2020-2022 e gli effettivi risparmi – ha aggiunto - sulla base delle domande arrivate finora”. Sono finora più di 190mila le domande pervenute all’Istituto nazionale per la previdenza sociale per l’accesso al trattamento pensionistico in anticipo con la Quota 100, un numero destinato a salire, secondo le previsioni, fino a 200mila entro l’anno. In ogni caso, sempre meno di quanto originariamente previsto.
Da qui un utilizzo inferiore delle risorse stanziate con la manovra economica e finanziaria dell’anno scorso.
Gualtieri: ‘Le risorse saranno rilasciate in sede di assestamento del bilancio’
Dunque il congelamento dei fondi di cui parla il ministro Gualtieri nella lettera all’Europa, sempre attenta ai conti pubblici italiani e in particolare al sistema previdenziale, visto che la legge Fornero di fatto è una garanzia per le finanze pubbliche, un po’ meno, evidentemente, per i lavoratori costretti a restare al lavoro fino a 67 anni a prescindere dalle mansioni svolte.
Le risorse congelate di Quota 100 saranno di fatto rilasciate in sede di assestamento di bilancio, dunque a metà del prossimo anno, "solo se ci sarà un sottoutilizzo – ha specificato l’esponente del governo - in ciascuno dei prossimi tre anni". Nella legge di Bilancio 2020 che la prossima settimana dovrebbe essere discussa in Parlamento dovrebbero trovare spazio anche le risorse per la proroga del regime sperimentale di Opzione donna che consente alle lavoratrici di accedere al prepensionamento a 59 anni se autonome e a 58 anni se dipendenti, con 35 anni di anznianità contributiva in entrambi i casi.