"Quota 100 è stato un errore e andrebbe cancellata. Lo strumento per il pensionamento delle persone in difficoltà c'è già, è l'Ape Social, semmai, va prorogato e reso strutturale", lo ha spiegato il deputato di Italia Viva Luigi Marattin dimostratosi contrario al meccanismo della Quota 100 voluto dalla Lega.
Chiesta la proroga dell'Ape Social
Tuttavia, per l'ex Pd, andrebbe prorogato lo strumento dell'Ape Social volto a garantire una copertura previdenziale a tutti coloro che hanno raggiunto i 63 anni di età anagrafica unitamente ai 20 anni di anzianità contributiva.
Si tratta di un reddito-ponte fino ad un massimo di 1.500 euro mensili, che accompagnerebbe i beneficiari fino all'età per il pensionamento di vecchiaia. Il ministro dell'Economia e delle Finanze, invece, avrebbe confermato la continuazione della sperimentazione fino al 2021, anche se consapevole degli ingenti costi della misura e della corsa contro il tempo dell'esecutivo giallo-rosso per trovare le risorse necessarie da destinare alla nuova Legge di Stabilità, che dovrà appunto essere approvata entro metà ottobre.
Cancellando Quota 100 si potrebbero recuperare 3-4 miliardi
Nonostante la maggioranza abbia deciso di continuare con la sperimentazione di Quota 100, però, c'è chi continua a sostenere la necessità di eliminare la misura.
Per lo stesso Marattin, infatti, il blocco del pensionamento anticipato a partire dai 62 anni di età anagrafica unitamente ai 38 anni di versamenti contributivi sarebbe del tutto lineare visto che, si tratta di un meccanismo costoso che crea disparità penalizzando anche i giovani: cancellando il sistema delle quote, si potrebbero recuperare circa 3-4 miliardi che andrebbero ad aggiungersi alle risorse reperite con il bonus degli 80 euro e a quelle che andrebbero recuperate con il taglio del cuneo fiscale, in modo tale da avere una dote di circa 20 miliardi di euro che potrebbero essere utilizzati per una riforma fiscale completa a partire dal 2021.
Anche il deputato del Partito Democratico Tommaso Nannicini, ha sottolineato che Quota 100 crea un vantaggio per i lavoratori con carriere contributive solide, e si sarebbe fatto promotore di una sua precedente proposta che mira all'uscita anticipata a partire dai 64 anni di età anagrafica con il calcolo dell'assegno previdenziale secondo il metodo contributivo.
Per le sigle confederali, invece, il meccanismo della Quota 100 potrebbe non bastare per garantire una maggiore flessibilità e chiedono una revisione completa della precedente Riforma Fornero oltre all'introduzione di una pensione di garanzia e la valorizzazione dei lavori di cura allo scopo di garantire una maggiore flessibilità anche ai giovani e alle donne che finora, sono rimasti esclusi dall'attuale normativa. "Io mi aspetto una migliore e netta riduzione delle tasse sul lavoro dipendente e sui pensionati, aumentando le risorse destinate a questo obiettivo", ha spiegato il segretario generale della Cgil Maurizio Landini.