Gli emendamenti al disegno di legge di bilancio all'esame in commissione bilancio al Senato prevedono cinquecento nuove assunzioni all'Agenzia delle Entrate e all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, e cento milioni per la cassa integrazione. Il pacchetto di emendamenti alla nuova manovra governativa, attraverso fondi e accantonamenti non utilizzati, punta a recuperare risorse utili da destinare alla salvaguardia dell’occupazione e alla lotta all'evasione fiscale.

In arrivo 500-600 nuove assunzioni nelle agenzie fiscali

Sono infatti in arrivo tra le cinquecento e le seicento nuove assunzioni nelle agenzie fiscali per combattere l'annoso fenomeno.

I 100 milioni di euro destinati alla cassa integrazione andranno invece a salvaguardare l’occupazione e a rifinanziare gli ammortizzatori sociali, dando così un po' di respiro ai lavoratori e alle aziende. Tra gli emendamenti previsti al disegno della legge di bilancio in discussione in commissione bilancio al Senato, a superare l’esame di fattibilità sono stati infatti alcuni correttivi proposti dal Ministero del Lavoro volti a sostenere le imprese in difficoltà, a dare altrettanto sostegno alle aree di crisi e ad incentivare l'autoimprenditorialità giovanile. Tali risorse sarebbero state recuperate dal Governo attraverso forme diversificate di intervento direttamente dalle pieghe di bilancio e tra quegli accantonamenti e fondi mai utilizzati.

Altro obiettivo della manovra di bilancio è il prolungamento della vita della Cassa integrazione straordinaria a seguito della cessazione dell'attività, cancellata dal Jobs Act e riportata alla vita a settembre 2018 dal decreto emergenze per il crollo del Ponte Morandi di Genova, per il cui finanziamento sarebbero stati stanziati dal Governo ben cinquanta milioni di euro.

Oltre al ritorno della Cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività (Cigs), il Governo mira ad istituire un fondo volto per la salvaguardia dei livelli occupazionali, nonché per la prosecuzione delle attività d'impresa. Per questo fondo si ipotizzano complessivamente altri 50 milioni recuperati per una parte, circa 30 milioni, dalla cancellazione del fondo tutela dei marchi storici, e per l'altra parte (20 milioni) recuperati dai fondi inutilizzati per la ZFU (Zona Franca Urbana) di Genova.

Grazie a questa scelta, le aziende potrebbero usufruire di ammortizzatori sociali anche se si trovano in situazione di procedura concorsuale o in fase di cessazione attività o ancora in fase di conclusione delle procedure di licenziamento di tutti i lavoratori.

Non è, infine, escluso che il decreto fiscale, attualmente in fase di discussione alla Camera, faccia posto alla risoluzione dell'emergenza dipendenti del comparto fisco e che il testo dell'emendamento possa essere depositato già lunedì 25 novembre.