Nell'incertezza di quanto accadrà fino al termine della sperimentazione del 2021 delle Pensioni anticipate con quota 100, arriva una notizia concreta riguardante le pensioni di vecchiaia e l'evolversi de relativi requisiti di uscita. Infatti, l'età di 67 anni rimarrà stabile, in base alla speranza di vita, fino al 2022. Il requisito anagrafico, dunque, rimane confermato oltre che per questi ultimi due mesi del 2019, anche per il prossimo triennio dal 2020 al 2022. Il requisito anagrafico dei 67 anni per la pensione di vecchiaia è stato confermato dal decreto ministeriale di fine anno sulla base dei dati risultanti sulla speranza di vita dei contribuenti del biennio 2017-2018: la variazione, secondo quanto riferisce Il Sole 24 Ore, è stata inferiore a un mese.
Nelle ultime settimane si era ipotizzato l'aumento di un mese, con uscita fissata a 67,1 a partire dal 1° gennaio 2021.
Pensioni anticipate uscita quota 100 e pensione di vecchiaia: ultime novità oggi su speranza di vita
Pertanto, ricapitolando i requisiti di uscita dei principali canali previdenziali, le pensioni anticipate a quota 100 rimarranno stabili fino al 2021 al raggiungimento dei 62 anni di età unitamente a 38 anni di contributi salvo interventi correttivi del Governo. Le pensioni anticipate dettate dai requisiti della riforma Fornero si raggiungeranno al maturare dei 42 anni e 10 mesi di contributi fino al 2026 (è stato proprio il Decreto 4 del 2019 che ha istituito le pensioni a quota 100 a decretare il blocco dei requisiti di uscita per otto anni).
Le pensioni di vecchiaia rimarranno stabili per altri tre anni per poi aumentare nel biennio 2023/2024. Infatti, dall'analisi e dalle anticipazioni dei dati Istat sulla speranza di vita, tra poco più di tre anni le pensioni di vecchiaia potrebbero tornare ad aumentare di tre mesi, fissandosi a 67 anni e tre mesi. E' necessario ricordare che le pensioni di vecchiaia, oltre all'età minima, richiedono venti anni di contributi versati e, per i lavoratori che ricadano nel sistema previdenziale contributivo ovvero che abbiano iniziato a versare contributi a partire dal 1° gennaio 1996, è necessario che il proprio assegno di pensione sia di importo pari ad almeno 1,5 volte l'importo dell'assegno sociale, quest'ultimo rivalutato annualmente in base all'andamento del Prodotto interno lordo.
L'età minima dei 67 anni rimane valida fino a tutto il 2022 anche per l'accesso all'assegno sociale.
Requisiti pensioni vecchiaia e pensioni anticipate fino al 2026: verifica uscita dalla data di nascita
Dai requisiti validi per andare in pensione di vecchiaia è possibile calcolare che nei mesi di novembre e dicembre 2019 potranno continuare ad andare in pensione i lavoratori che abbiano la propria data di nascita che non sia più recente del 31 dicembre 1952.
Per il 2020, invece, sempre con la pensione di vecchiaia ferma a 67 anni, la propria data di nascita non dovrà superare il 31 dicembre 1953, mentre per il 2021 il limite è fissato a fine dicembre del 1954. Infine, l'ultimo anno con la pensione di vecchiaia a 67 anni vedrà l'uscita dei contribuenti nati non oltre il 31 dicembre 1955. Con il possibile aumento dell'età della pensione di vecchiaia a 67 anni e tre mesi dal 2023, i lavoratori dovranno verificare, per la propria uscita, di non essere nati oltre il 30 settembre 1956, mentre per il 2024, sempre con la pensione di vecchiaia a 67,3, l'ultima data utile risulterà il 30 settembre 1957.