Mentre continua senza sosta il dibattito politico, economico e sindacale sulla riforma delle Pensioni, arrivano i nuovi dati dell’Inps relativi alla Quota 100. Sono circa centomila in meno di quelle originariamente previste le richieste di pensionamento con la nuova formula che consente di accedere al trattamento previdenziale a 62 anni con 38 anni di anzianità contributiva, dunque ben cinque anni prima rispetto a quanto prevede la legge Fornero varata nel 2011 dal Governo Monti con il sostegno della maggioranza parlamentare di larghe intese che andava da Forza Italia al Partito democratico.

Quota 100, Pasquale Tridico: ‘Fino a ottobre sono arrivate 193mila domande’

Esattamente sono 193mila le richieste di pensionamento con Quota 100 arrivate all’Istituto nazionale per la previdenza sociale, secondo quanto ha dichiarato in un’intervista pubblicata oggi sul Corriere della Sera il presidente Pasquale Tridico. I risparmi accantonati rispetto alle somme stanziate con la manovra dello scorso anno (4 miliardi) ammontano a più di un miliardo di euro per l’anno in corso. La misura sarà confermata per tre anni con la legge di Bilancio 2020 che ha già iniziato il suo iter parlamentare e che contiene anche la proroga del regime sperimentale di Opzione donna e l’Anticipo pensionistico sociale.

Se il trend di adesione alla Quota 100 rimarrà come quello attuale, l’Inps, sugli otto miliardi di spesa inizialmente previsti, immagina per il 2020 risparmi par almeno due miliardi.

Pensioni, presidente Inps: ‘Cosa bisogna fare dei risparmi compete alla politica’

“Cosa bisogna fare dei risparmi – ha detto il presidente dell’Inps nell’intervista al Corsera - compete alla politica”.

L’auspicio è che le risorse siano destinate comunque alla previdenza. “Mi aspetterei – ha aggiunto - una riallocazione nel settore pensionistico”. Sono diversi, in particolare, i campi di intervento ipotizzati da Tridico, molto vicino al Movimento 5 stelle guidato da Luigi Di Maio. “I campi – ha detto il presidente dell’Inps - non mancano: riprendere la perequazione piena o comunque rafforzarla, o pensare – ha spiegato - a un fondo di garanzia per giovani con carriere instabili e precarie”.

Misure che vengono sostanzialmente chieste anche dai sindacati che hanno già avuto un primo incontro con il governo sulla riforma delle pensioni in attesa della convocazione del tavolo tecnico che sarà essere aperto dopo il varo della manovra economica e finanziaria per il 2020, come ha annunciato nei giorni scorsi il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Nunzia Catalfo a margine dell’incontro con i leader di Cgil, Cisl e Uil.