Settimana di interventi politici sulla riforma delle Pensioni quella appena trascorsa. Le ultime dichiarazioni in ordine di tempo sul fronte previdenziale arrivano dal leader della Lega Matteo Salvini, che continua ad attaccare la legge Fornero e a difendere la Quota 100 che, insieme al reddito di cittadinanza, è una della misure simbolo del precedente governo gialloverde la cui sperimentazione è stata confermata nella legge di Bilancio 2020 dall’attuale esecutivo giallorosso guidato dallo stesse premier Giuseppe Conte. "Se vogliono tornare alla legge Fornero e cancellare Quota 100 - ha ribadito oggi il capo del Carroccio durante un comizio a Novellara (Reggio Emilia) dovranno passare sopra i nostri corpi, in Parlamento e fuori”, ha sottolineato Salvini”.

Pensioni, il ministro Catalfo ha annunciato confronto con le parti sociali sulla riforma

Sulla riforma delle pensioni si è espresso tre giorni fa, in un’intervista concessa a Il Fatto Quotidiano, il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo che ha spiegato di fatto che continua la sperimentazione della Quota 100 e che delle ipotesi di revisione della legge Fornero si discuterà al tavolo governo-sindacati che sarà convocato entro gennaio. Dopo l’intervista anche le precisazioni da fonti del ministero del Lavoro rilanciate dalle agenzie di stampa relative al tabellino di marcia per il superamento dell’attuale legge pensionistica “ferma restando – è stato sottolineato - la sperimentazione di Quota 100”.

Il percorso indicato dal ministero del Lavoro precede il tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali che dovrebbe essere riconvocato entro la fine di questo mese e la costituzione, sempre entro gennaio, di una commissione di esperti che studi il quadro normativo e formuli proposte sostenibili dal punto di vista finanziario per le casse dello Stato.

A chi si è lasciato andare in considerazioni, ipotesi e numeri commentando l’intervista del ministro Catalfo a Il Fatto Quotidiano “inutile in questa fase – viene precisato dal ministero del Lavoro - dare numeri in libertà”.

Domenico Proietti della Uil: ”La Quota 102 non risponde alle esigenze di flessibilità”

I sindacati attendono adesso la convocazione dal governo per la nuova riunione in cui si dovrebbe entrare nel merito delle misure relative alla previdenza.

“L’ipotesi di Quota 102, 64 anni di età e 38 anni di contributi - ha dichiarato il segretario confederale Uil Domenico Proietti - non risponde all’esigenza di flessibilità diffusa per accedere alla pensione e aggrava – ha sottolineato - i problemi non risolti da Quota 100”. Dicendosi contraria al ricalcolo contributivo degli assegni previdenziale e ad ipotesi di penalizzazioni la “Uil ritiene – ha spiegato Proietti – che si debba lavorare da subito per garantire una flessibilità tra i 62/63 anni per uscire dal mondo del lavoro, considerando – ha specificato - le differenti gravosità dei lavori”.