Con una nuova circolare, l'Inps ha specificato i nuovi importi spettanti per due istituti molti importanti per le famiglie, l'assegno per il nucleo familiare e l'assegno di maternità dei Comuni. Si tratta di due misure molto importanti e molto sfruttate dalle famiglie con figli a carico o con lieti eventi come lo sono le nascite o le adozioni. Gli aumenti previsti, indicati nella circolare n° 31 del 25 febbraio 2020, sono quelli relativi all'aumento dei prezzi dei beni al consumo, cioè all'inflazione. L'aumento per l'inflazione previsto è nell'ordine dello 0,5%.

I nuovi importi delle prestazioni erogate dai Comuni

Per via dei sopracitati incrementi del tasso di inflazione, entrambe le prestazioni per l'anno 2020 saranno più cospicue. Sia assegno per il nucleo familiare che assegno di maternità vengono incrementati. L'assegno per il nucleo familiare per l'anno 2020 arriva quindi a 145,14 euro mensili. Per quanto concerne l'assegno di maternità dei Comuni invece si passa a 348,12 euro al mese. Dal momento che quest'ultima prestazione è erogata per 5 mensilità, l'importo complessivo sale a 1.740,60 euro. Entrambe le misure sono assoggettate a determinati limiti reddituali e patrimoniali. Per l'assegno per il nucleo familiare, la prestazione è concessa a famiglie con Isee in corso di validità pari o inferiore a 8.788,99 euro.

Per l'assegno di maternità dei Comuni invece, il limite massimo Isee è pari a 17.416,66 euro.

Assegno maternità Comuni, a chi spetta?

L’assegno di maternità dei Comuni è una prestazione erogata dietro domanda da mamme che non hanno copertura alcuna perché disoccupate o inoccupate. Infatti, è una prestazione che vuole dare sostegno a queste mamme che non hanno lo stesso trattamento di maternità che l'Inps eroga comunemente alla madri che hanno un contratto di lavoro.

La prestazione spetta anche a quelle donne che, pur lavorando, non hanno 3 mesi di contribuzione negli ultimi 18 mesi. La misura si rivolge a cittadine italiane, cittadine comunitarie e cittadine extracomunitarie, purché munite di permesso di soggiorno in Italia e purché residenti regolarmente nel territorio della penisola.

La prestazione è pagata dall'Inps, ma la domanda deve essere presentata tramite il proprio Comune di residenza entro i 6 mesi dalla nascita del bambino o dall'ingresso dello stesso nel nucleo familiare nel caso si tratti di adozione o affido.

Assegno per il nucleo familiare dei Comuni, a chi spetta?

L'assegno per il nucleo familiare dei Comuni è una prestazione che l'Inps eroga alle famiglie con figli sotto la maggiore età e con patrimoni e redditi bassi. Anche in questo caso la prestazione può essere richiesta da nuclei familiari italiani, comunitari ed extracomunitari con permesso di soggiorno di lungo periodo e residenti nel territorio nazionale. Inoltre l'assegno è corrisposto anche a cittadini in possesso dello status di rifugiato o della protezione sussidiaria.

La prestazione, spesso chiamata assegno per il terzo figlio, si rivolge ad una di queste famiglie in cui ci siano almeno 3 figli minori che siano tutti figli del richiedente o del suo coniuge o ricevuti in affido pre adottivo.