Il Ministero del Tesoro apre a maggiori risorse per il rinnovo dei contratti statali e della Scuola per il triennio 2019-2021 e agli aumenti di stipendi derivanti dallo sblocco delle retribuzioni. Il confronto sul rinnovo dei contratti della Pubblica Amministrazione è, infatti, entrato nel vivo ed è arrivata da parte del Governo l'apertura ad aumentare gli stanziamenti per i dipendenti del pubblico impiego con conseguenti benefici nei cedolini. Nell'incontro che si è tenuto ieri al Ministero della Funzione pubblica, Fabiana Dadone è stata affiancata al tavolo anche dai due esponenti di spicco del Ministero del Tesoro: Laura Castelli, Viceministro e Pierpaolo Baretta, Sottosegretario.
L'aumento atteso nelle buste paga dei dipendenti della Pubblica amministrazione si aggira intorno ai 90 o 100 euro lordi mensili.
Rinnovo contratto statali, docenti e Ata scuola: aumenti stipendi per 90-100 euro
L'obiettivo del Ministero della Funzione pubblica relativo alla contrattazione con i sindacati sul rinnovo dei contratti della Pubblica amministrazione e della scuola è quello di arrivare a mettere nero su bianco sugli stanziamenti che dovranno essere inseriti nella stesura della bozza del Documento di Economia e Finanza prevista per il prossimo aprile. Le risorse dovrebbero aggirarsi sui 3,4 miliardi di euro, già finanziati dal Governo Conte, ai quali si potrebbero aggiungere ulteriori 250/300 milioni di euro per incrementare i cedolini.
La stessa somma aggiuntiva potrebbe essere messa in campo dalle Regioni e dagli Enti locali chiamati a dare il loro contributo per il rinnovo dei contratti statali. La cifra dovrebbe permettere di confermare o rendere strutturale anche l'elemento perequativo corrispondente ai 20 euro lordi mensili che sono stati stanziati a favore dei dipendenti del pubblico impiego con i livelli di reddito più bassi nel precedente rinnovo dei contratti statali del 2016-2018.
In quella tornata, infatti, l'applicazione della percentuale media di aumento stipendi (pari al 3,48%) alle retribuzioni più basse non permettevano il raggiungimento degli 85 euro mensili medi, ragione per la quale venne istituito l'elemento perequativo.
Contratto scuola e Pa, ultime novità di oggi su cuneo fiscale e aumenti nel cedolino
Conti alla mano, l'aumento medio delle retribuzioni dei dipendenti della Pubblica amministrazione e della scuola dovrebbe avvicinarsi a 90-100 euro mensili lordi, andando a disinnescare sul nascere anche la polemica (o forse il malinteso) relativa all'applicazione dei tagli del cuneo fiscale. Infatti, dalla parte sindacale e soprattutto per quanto concerne l'aumento degli stipendi nella scuola dei docenti e del personale Ata, Pino Turi della Uil aveva definito come "il gioco delle tre carte" il contemporaneo rinnovo dei contratti della scuola e degli statali con il taglio del cuneo fiscale. Infatti, secondo i sindacati i 68 euro medi di taglio del cuneo fiscale sarebbero rientrati nell'aumento degli stipendi del rinnovo dei contratti, costituendone la parte più corposa degli incrementi delle voci del cedolino.
Scuola e Pubblica amministrazione: previsti aumenti stipendi per oltre 160 euro
Durante l'incontro di ieri, tuttavia, è stato chiarito dal Ministro per la Funzione Pubblica Fabiana Dadone che le due misure, l'aumento degli stipendi conseguente al rinnovo dei contratti statali e il taglio del cuneo fiscale, rimarranno separati. Pertanto, il beneficio nel cedolino dei dipendenti del pubblico impiego riguardante il taglio del cuneo fiscale contribuirà ad aumentare di 62,2 euro medi mensili (per 13 mensilità) gli stipendi della Pubblica amministrazione (circa 2 milioni e mezzo di beneficiari). In più il rinnovo dei contratti statali contribuirà all'aumento degli stipendi beneficiando delle risorse che verranno stanziate dal Governo. Sulla questione è stata chiara Fabiana Dadone: "I benefici dei tagli del cuneo fiscale non sono mai stati posti nel tavolo del rinnovo dei contratti statali come alternativi alla contrattazione".