Rallentano le domande di uscita delle Pensioni anticipate a quota 100 nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2020: in tutto trentamila nuove domande di prepensionamento a partire dai 62 anni e con 38 di contributi accolte dall'inizio dell'anno fino al termine dello scorso mese che portano il totale delle istanze Inps a 260.282 dall'inizio della sperimentazione, ovvero dal gennaio 2019. A fine marzo le richieste di pensione a quota 100 accettate dall'Istituto Previdenziale sono state 182 mila: tuttavia, si registra una frenata delle richieste di prepensionamento rispetto al trend mostrato nel 2019, quanto i numeri dicevano che all'Inps arrivavano circa 20 mila domande al mese.

Il calo delle domande di quota 100 nel 2020 era già stato previsto, anche per la minore convenienza in conseguenza del maggiore peso del ricalcolo contributivo. Ma ora, gli effetti dell'emergenza sanitaria, potrebbero di nuovo invertire la rotta, con la risalita dei prepensionamenti tra i lavoratori che maturino i requisiti necessari.

Pensioni anticipate uscita quota 100: ultime novità oggi su presentazione domanda Inps

Il trend dei primi mesi del 2020 inerente al numero delle domande Inps delle pensioni anticipate a quota 100 dovrà, tuttavia, tener conto delle possibili ripercussioni, in termini di obiettivi di uscita, dettate dall'emergenza sanitaria. Si tratterà di uno scenario completamente nuovo per le pensioni, quello della fase di quarantena e della successiva ripresa.

Dai dati del 2019 - anno di debutto della quota 100, con 229 mila domande presentate delle quali accolte dall'Inps, a metà di gennaio 2020, 150 mila - si sa che il 75 per cento dei neopensionati è rappresentato da uomini, l'età media di pensionamento è di 64 anni e l'anticipo standard, rispetto alle pensioni di vecchiaia, è di due anni.

Nel 2019, tuttavia, le condizioni lavorative dei richiedenti le pensioni a quota 100 includevano anche lavoratori con Naspi (nel 13% dei casi), con contribuzione volontaria (4%) e in mobilità (3%). Situazioni, queste ultime, che potrebbero accentuarsi al termine della fase di emergenza sanitaria e, dunque, alla ripresa delle attività produttive.

Pensioni anticipate Inps: requisiti quota 100 con ricalcolo contributivo 2020 ed emergenza sanitaria

Al superamento dell'emergenza sanitaria, infatti, molti lavoratori che hanno maturato i requisiti dell'età di 62 anni e dei 38 di contributi minimi, potrebbero decidere di anticipare, o letteralmente forzare, l'uscita per andare in pensione, dovendo fare i conti con aziende in crisi o piani di ristrutturazione imprevisti fino alla vigilia dell'emergenza stessa. E, pertanto, i lavoratori che dovessero aver raggiunto i requisiti delle pensioni a quota 100 potrebbero trovare conveniente la vecchia regola di uscire il prima possibile da lavoro approfittando di condizioni agevolate che potrebbero risultare estremamente vantaggiose allo stato della situazione venutasi a creare.

Infatti, nel 2021 e 2021, l'Istituto Itinerari Previdenziali aveva previsto un calo delle domande di uscita con quota 100, complice il ricalcolo contributivo mediamente del 65% del secondo e del terzo anno di sperimentazione della misura. Il che significa una pensione ricalcolata ed un taglio dell'assegno di circa il 10%, senza considerare il limite del cumulo dei redditi che impone un tetto ai guadagni di 5.000 euro annuali per attività meramente occasionali, e non alle dipendenze, fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia a 67 anni.

Pensioni anticipate Pubblica amministrazione e scuola: previsioni 2020 domande Inps quota 100

Ad oggi, tra le domande di uscita con le pensioni a quota 100, figurano oltre 12mila istanze in fase di valutazione dall'Inps: quelle accettate genereranno pensioni in pagamento con decorrenza aprile 2020.

Alcune previsioni si possono fare per la finestra semestrale di settembre prossimo dei lavoratori della Pubblica amministrazione e della scuola: le nuove pensioni tra cinque mesi dovrebbero raggiungere la quota di 18.500 che andrebbero ad aggiornare i dati del pubblico impiego che vedono, finora, oltre 50 mila prepensionamenti a fronte delle 85 mila domande presentate (le domande scartate dall'Inps attualmente sono 6.503).