Da oggi, 1° aprile, c'è la possibilità di inoltrare la richiesta di indennità per autonomi e professionisti e accedere così al bonus di 600 euro messo a disposizione dal decreto Cura Italia per far fronte ai mancati introiti dovuti all'emergenza sanitaria. Nonostante la smentita, il temibile 'click day' si è però verificato fin da subito, mandando in tilt il sito dell'Inps e attirando da subito gli hacker, come ha annunciato stamattina Giuseppe Conte.
Bonus 600 euro per indennità autonomi ultime notizie, sito Inps in tilt, Conte: 'Sistema hackerato'
Le domande per il bonus da 600 euro sono arrivate a valanga fin dalla mezzanotte. Ieri, 31 marzo, il presidente dell'Istituto di Previdenza Sociale Pasquale Tridico ha parlato a La Stampa di una situazione mai vista. Dall'una alle 8,30 di questa mattina sarebbero oltre 300mila le domande correttamente inviate. Nella giornata di oggi l'Inps avrebbe invece ricevuto circa 100 domande ogni secondo. In un primo momento il sito web Inps.it ha retto ma a metà giornata risulta completamente in tilt, tanto che quando si cerca di accedere compare il messaggio: 'Al fine di consentire una migliore e più efficace canalizzazione delle richieste di servizio, il sito è temporaneamente non disponibile'.
Inps specifica poi che 'si assicura che tutti gli aventi diritto potranno utilmente presentare la domanda per l'ottenimento delle prestazioni'. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha parlato questa mattina alle opposizioni a Palazzo Chigi ammettendo che 'c'è stato qualche problema' e che 'c'è stato anche un hackeraggio del sistema'.
Richiesta sito Inps per bonus 600 euro: si teme violazione della privacy, decine di segnalazioni
Il sito Inps è stato messo talmente sotto pressione che in poche ore ha cominciato a fornire dati sbagliati agli utenti che sono riusciti ad accedervi. Sono decine le segnalazioni di utenti che sui social hanno denunciato di aver avuto accesso ai dati privati di altri utenti.
Per il momento non c'è alcuna spiegazione ufficiale riguardo all'accaduto né alla dispersione potenziale dei dati personali. Sui social, Inps sta rispondendo ad alcuni utenti assicurando che il personale è al lavoro per risolvere prontamente la situazione. Ecco alcuni tweet di utenti che hanno segnalato il pericoloso scambio di persona:
Diverse persone mi segnalano che, accedendo al sito @INPS_it, risultano visibili i dati di altre persone. Inclusi dati come invalidità, maternità ecc.
Mi sembra gravissimo...#INPSdown
— Lorenzo Pregliasco (@lorepregliasco) April 1, 2020
Il sito dell’Inps é completamente in tilt e sta mostrando i dati sensibili di persone ignare. Ho già letto almeno 20 segnalazioni al riguardo, ma cosa aspettano a bloccare tutto?
— Marianna Zingarello (@Bea_Mary84) April 1, 2020
#INPSdown dopo il login con le mie credenziali posso vedere i dati di una ventina di persone. Se qualcuno vede i miei può fare la richiesta del #bonus600 al mio posto e avvisarmi? Grazie pic.twitter.com/yAIc166hcI
— Carlo A. Zanaboni (@czanaboni) April 1, 2020
Presidente Inps su richiesta bonus 600 euro: 'Non vige il principio cronologico'
Il tracollo del sito Inps è dovuto alla corsa alle richieste fuorviata dalle dichiarazioni che nei giorni scorsi il Governo ha fatto parlando di click day e di ordine cronologico di processo delle richieste.
Così è partito il boom di richieste appena scattata la mezzanotte. Tridico ha però specificato in queste ore, come riporta il Corriere della Sera, che non ci sarà il principio cronologico per scegliere i destinatari del bonus da 600 euro ma che le domande potranno essere trasmesse anche nei giorni successivi. Intanto Nunzia Catalfo, ministro del Lavoro, ha annunciato che la misura sarà rifinanziata anche ad aprile e maggio, e probabilmente ampliata.
Le critiche dalle opposizioni
L'accaduto ha subito scatenato le reazioni delle Opposizioni. Su Facebook Giorgia Meloni ha parlato di 'preoccupante situazione' per quanto riguarda la privacy e di un 'calvario digitale per ricevere poco più che elemosina'.
Matteo Salvini fa riferimento invece al sistema svizzero, molto più snello, che con 'un solo foglio' permette l'accredito di cifre ben più importanti dei nostri 600 euro. Il leader della Lega parla infatti di 500mila franchi. Per Giorgio Mulè di Forza Italia invece si tratta di una vergogna: per il deputato non è possibile affidare alla connessione internet dei cittadini la possibilità di mettere il pane a tavola.